"Esiste nel mondo una universale segreta armonia, che l'uomo anela di ritrovare come necessaria a ristorare le fatiche e i dolori della sua esistenza... il potere universale della musica è prova evidente della necessità che noi sentiamo dell'armonia". Così Ugo Foscolo definiva la musica e con queste stesse parole potrebbe riassumersi il concerto di giovedì sera presso la sala Museion, organizzato dal direttore dall'Ersu di Catania, dott. Nunzio Rapisarda e con la direzione artistica di Sebastiano Reitano, che ha visto protagonista il duo Bordonaro-Luca, pianoforte e flauto.
Non è la prima volta che questo consolidato duo dà prova di eccezionale musicalità e versatilità non comuni. Giovani musicisti che sono riusciti ad amalgamare strumenti profondamente diversi nelle caratteristiche fisiche e timbriche e che si sono, a loro volta, misurati con la musica di Fauré, Prokofiev, Donizetti, Enesco e Borne, senza dubbio autori fra i più complessi e ricercati e l'hanno fatto senza scadere nel prosaico, lasciandone intatte le idee e rivisitandole con qualche mirabile sprazzo di buon gusto artistico a cui i due, ormai da anni, ci hanno abituato.
Ivana Bordonaro, pianista nota per la sua chiarezza espressiva che non lascia nulla d'intentato, dal tocco fine e delicato come si addice a chi non ha bisogno di enfatizzare alcunché se non il naturale talento di cui è depositaria, ed Enrico Luca, flautista fra i più apprezzati della sua generazione che dimostra la sua naturale propensione alla perfezione che riesce sempre, con semplicità disarmante, a raggiungere.
Due artisti che forgiati da una brillantissima carriera individuale, hanno assommato i loro interessi e la loro professionalità nella realizzazione di uno spettacolo musicale originalissimo, come pochi se ne vedono. E la musica, come Foscolo la intende e come noi, in fondo la intendiamo, ha proprio bisogno di questa nuova spinta verso quegli orizzonti che, diversamente, nessuno oserebbe mai oltrepassare.