ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Ersu
Ersu

Tosca al Museion

Nuovo "appuntamento con la lirica"

 
 
29 ottobre 2007
tosca ersu.jpg
APPUNTAMENTO CON LA LIRICA

E' tra ventagli e candele, crocefissi e ritratti, fruscii di vesti e languide carezze che si consuma la drammaturgia di "Tosca", capolavoro di Giacomo Puccini, su versi di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, in programma al Teatro Massimo Bellini di Catania a mo' di prologo delle imminenti celebrazioni per il 150° anniversario della nascita del musicista toscano, previste nel 2008.
E proprio il melodramma pucciniano è stato al centro dell'"Appuntamento con la lirica", affidato come di consueto al musicologo Giuseppe Montemagno, con cui l'Association Européenne des Enseignants e l'Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario dell'Ateneo catanese, rappresentati rispettivamente da Lina Calì Rizzo e Nunzio Rapisarda, hanno ripreso il fortunato ciclo di incontri culturali multimediali, frequentati da un folto e qualificato uditorio, avvenuto presso la Sala Museion della residenza  universitaria "Centro" di via Verona .
"Queste iniziative ci permettono di rendere sempre più sensibili gli studenti universitari alla lirica ed all'arte in genere" ha commentato il prof. Giuseppe Maugeri, presidente dell'ERSU di Catania. Titolo tra i più amati dal grande pubblico, "Tosca" rimane tuttavia largamente oscura nel meccanismo d'alta definizione che ne connota l'intreccio, strettamente legato all'ambientazione romana che, in maniera circolare, guida i protagonisti fin sugli spalti di Castel Sant'Angelo. Ora proprio il recupero delle unità aristoteliche - di tempo, di luogo e di azione - appare, in qualche modo, come il tratto saliente del "verismo" dell'opera: da collegare meno alle caratteristiche grand-guignolesche del secondo atto, e maggiormente alla ricerca di una tinta originale che Puccini fedelmente recupera lungo l'azione: il "Te Deum" del primo atto, la cantata paisielliana del secondo, fino allo stornello che accompagna l'alba del terzo atto, sono altrettanti segnali della ricostruzione storica e d'ambiente efficacemente perseguita. Dalla fonte teatrale di Victorien Sardou, efficacemente ridotta dai librettisti italiani, deriva invece la sapiente architettura su cui è fondata l'opera,
autentico thriller destinato a lasciare con il fiato sospeso lo spettatore, almeno sino all'imprevisto, devastante finale dell'opera.
È solo uno, infatti, il momento in cui l'azione si sospende, quasi per miracolo: quando Tosca riflette su una vita interamente dedicata all'arte ed all'amore, prima di compiere l'omicidio di Scarpia. E proprio "Vissi d'arte" - che il relatore ha presentato in una rara registrazione videografica del 1958, interpretata da Maria Callas, per rendere omaggio alla più grande interprete dell'opera, nel trentennale della scomparsa - segna il momento di non ritorno, l'inizio di una fine che giunge tragicamente inesorabile con la morte violenta di tutti i protagonisti dell'opera.