Bellissima e ricca di contenuti la presentazione, organizzata dall'Ersu di Catania, presso la Sala Museion - Residenza Universitaria "Centro", del libro "Lu scavittu e altre novelle" di Filippo Marotta Rizzo.
Ad aprire la discussione è stato il Direttore dell'Ersu Catania, dott. Nunzio Rapisarda, volenteroso organizzatore di eventi culturali, utili per la valorizzazione della cultura siciliana e lo sviluppo e completamento dello studente universitario.
Il relatore ufficiale è stato il giornalista prof. Sergio Sciacca, che ha evidenziato l'alto valore culturale e sociale che svolge questo libro: infatti è un importante tramite fra la storia dei nostri Padri e la nostra società attuale: nel libro i personaggi, siano essi "jalantomini" o popolari, parlano la stessa lingua: il dialetto antico siciliano, con l'accento e le inflessioni proprie del paesino del comprensorio
nebroideo, Militello Rosmarino - ove sono ambientate le novelle - mentre la narrazione è in italiano, con un continuo intercalare fra le due parlate.
Dopo è intervenuto S.E. Giovambattista Scidà, Presidente emerito del Tribunale dei Minori di Catania, profondo conoscitore della Sicilia e del suo ricco passato. Come l'autore, Scidà è un abile frequentatore dei depositi di antiche carte; il più grande timore per il Passato non è la scomparsa, ma la dimenticanza; "Molto di ciò che era è andato perduto perché non v'è più nessuno che lo ricorda" ha detto un importante narratore inglese del secolo scorso. Ed è questo lo scopo del libro: recuperare dall'oblio gli "antichi racconti della conca", che si tramandavano - tradere - da generazione in generazione al lento fuoco della brace, oggi perso completamente fra le veloci immagini della televisione...
A conclusione è intervenuto l'autore, che ha anticipato la sua prossima fatica letteraria, ambientata nella patria adottiva: Catania e il suo comprensorio.Presente personalmente anche l'editore, Giuseppe Maimone.