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Cutgana
Città della Scienza

Catania, seminario "Etna 2013" della Marina Militare sull'inquinamento marino e costiero da idrocarburi

Durante l'incontro è emersa la necessità sempre maggiore collaborazione tra Marina, mondo accademico e istituzioni per la lotta all'inquinamento

 
 
31 maggio 2013
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Cooperazione ed organizzazione sempre più consolidate ed efficienti tra la Marina Militare, mondo accademico, istituzioni e specialisti in materia di antinquinamento in mare ed in particolar modo lungo la fascia jonica ed il Canale di Sicilia.  
E' quanto emerso durante i lavori del Seminario sulla lotta all'inquinamento da idrocarburi in mare "Etna 2013" organizzato oggi, nell'auditorium della Città della Scienza di Catania, dalla Marina Militare ed in particolar modo dal Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera di Augusta con la collaborazione del Ministero dell'Ambiente, Guardia costiera, Prefettura e Comune di Catania, Protezione civile, Iamc - Cnr Messina, Arpa, Consorzio Castalia, Eni, Fondazione Cutgana, Amp Isole Ciclopi e Università di Catania (Cutgana) e Messina.
Un tema sempre più attuale visto l'elevato traffico navale nel Canale di Sicilia e i danni che un eventuale sversamento di idrocarburi potrebbe causare all'ecosistema (l'ultimo caso ha interessato l'Area marina protetta Isole Egadi) e che da anni coinvolge maggiormente gli enti interessati.
"L'Università di Catania - ha spiegato il Direttore marittimo di Catania, il contrammiraglio Domenico De Michele, alla presenza del Comandante delle Forze del pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera, contrammiraglio Domenico Di Capua, e del comandante del MariSicilia, ammiraglio Roberto  Camerini - da anni è diventata sempre più parte integrante e fondamentale per il nostro territorio non solo nel campo della ricerca, ma anche e soprattutto dal punto di vista organizzativo ed operativo". Sulla stessa linea anche il viceprefetto vicario Anna Maria Polimeni, la quale ha evidenziato che "la Prefettura di Catania è stata tra le prime in Italia ad adottare i Piani operativi in materia e svolge un ruolo importante nella gestione dell'emergenza sulla terraferma coordinando tutte le componenti impegnate". "Queste operazioni ci consentono di testare le nostre capacità di lavorare in sinergia attivando tutte le reti formali ed informali" ha aggiunto la Polimeni.

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Sul Piano di intervento locale si è soffermato il capitano di fregata, Pietro Ricci, il quale ha sottolineato che "in Sicilia, e precisamente ad Augusta, sono presenti 6 pattugliatori d'altura che dispongono di attrezzature per la lotta all'inquinamento marino da idrocarburi, dunque, abbiamo i mezzi per fronteggiare tutte le emergenze". Ricci ha anche aggiunto che "in caso di sversamento di idrocarburi abbiamo capacità operative per recuperare il 25% dello sversato. Un buon risultato anche se potrebbe non sembrare".
"Più attenzione alla tutela dell'ambiente e del mare al fine di preservare il patrimonio naturale alle future generazioni" è l'appello rivolto dal rettore Giacomo Pignataro alla presenza del sindaco Raffaele Stancanelli, del direttore del Cutgana, Giovanni Signorello, e del presidente della Fondazione Cutgana, Guglielmo Longo. Sulle tecniche di contrasto all'inquinamento dell'ambiente marino si è soffermato il docente dell'Ateneo di Catania, Giuseppe Mancini: "Oggi disponiamo di attività di monitoraggio con tecniche satellitari teleguidate oltre ai sistemi tradizionali di trattamento delle acque inquinate chimico-fisici e di natura biologica".
Sull'esercitazione in programma domani nello specchio acqueo antistante l'Amp Isole Ciclopi è intervenuto il contrammiraglio Domenico Di Capua, il quale ha spiegato che "lo scopo dell'esercitazione Etna 2013 è quello di consolidare le procedure operative interministeriali ed interagenzia, accrescere la capacità di cooperazione di tutti gli attori istituzionali individuati nei piani di intervento, addestrare gli equipaggi coinvolti, verificare le funzionalità e l'adeguatezza delle dotazioni di antinquinamento". L'esercitazione prevede la partecipazione delle unità navali della Marina Militare che opereranno, congiuntamente ai mezzi della Capitaneria di Porto e di altre agenzie e Corpi dello Stato (Ministero dell'Ambiente - Consorzio Castalia), per fronteggiare uno sversamento simulato di idrocarburi da parte di una unità sinistrata.
A seguire gli interventi del capitano di fregata Guglielmo Cassone sul Piano nazionale per la difesa da inquinamento di idrocarburi causati da incidenti marittimi; del capitano di vascello Aurelio Caligiore sulla Prevenzione e risposta ad inquinamenti marini da idrocarburi; di Lorenzo Barone della società di navigazione Castalia sull'Organizzazione, compiti e capacità del consorzio Castalia e dei suoi mezzi. Ed ancora del componente del Cutgana (centro interdipartimentale dell'Università di Catania), Angelo Messina, sul Ruolo strategico delle aree marine protette in Sicilia; dei docenti dell'Ateneo di Messina, Salvatore Fasulo e Maria Maisano, sul Biomonitoraggio di ambienti marini costieri; del docente dell'Ateneo di Catania; degli esperti dell'Iamc - Cnr di Messina, Simone Cappello e Maria Genovese, sulle Applicazioni microbiologiche e biotecnologiche per il recupero di ambienti marini contaminati da idrocarburi.