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Cutgana
Cutgana

Progetto ordinario Italia-Malta 'CALYPSO'

Catania, 4th Meeting nella Città della Scienza

 
 
29 ottobre 2012
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CATANIA. Monitoraggio continuo dello specchio acqueo del Canale di Sicilia per prevenire eventuali sversamenti di idrocarburi e tutela ambientale delle coste siciliane e maltesi con relativa valorizzazione e sviluppo socio-economico dei territori interessati. Sono gli obiettivi ed i benefici principali del Progetto ordinario Italia-Malta - La politica di coesione 2007-2013 "Calypso" presentato oggi nell'ambito del 4th Meeting "Hf Radar monitoring system and response against marine oil spills in the Malta Channel" nei locali dell'auditorium della Città della Scienza di Catania organizzato dal Cutgana dell'Università di Catania in collaborazione con l'Università di Palermo (Polo Territoriale Universitario della Provincia di Trapani). Ad aprire i lavori il direttore del Cutgana, Maria Carmela Failla, alla presenza del console onorario di Malta, Chiara Calì, dei rappresentanti dei partner del progetto, della Guardia costiera di Catania e di Pozzallo, di associazioni ambientaliste siciliane e maltesi, docenti e studenti.

"Il progetto è stato ideato diversi anni fa e grazie agli otto partner nell'aprile del 2013 entrerà in funzione un sistema stabile di tre antenne HF-Radar per monitorare le correnti marine superficiali nel Canale di Sicilia attraversato da numerose navi petroliere finalizzato a fornire dati continui utili ad ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati - ha spiegato il prof. Aldo Drago dell'Università di Malta (Physical Oceanografy Unit IOI - Malta Operational Centre), coordinatore del progetto -, le antenne sono state già installate a Malta (Ta' Barkat) e a Gozo (Ta' Sopu). Le coste maltesi, infatti, a causa di un gioco di correnti, sono maggiormente interessate dallo sversamento di idrocarburi e con il coinvolgimento di stakeholder maltesi e siciliani, responsabili per la sorveglianza e la sicurezza in mare, sarà più agevole grazie al sistema gestire le operazioni e gli interventi in caso di emergenza, soprattutto quelli derivanti dalla perdita di petrolio". 

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Sulla situazione siciliana Giuseppe Ciraolo dell'Università di Palermo (Sicilian focal point del progetto) ha evidenziato che "l'impianto di Pozzallo è già stato acquistato e sarà installato in tempi brevi completando così il sistema previsto dal progetto i cui benefici sono molteplici: tutela del Canale di Sicilia; migliore qualità delle acque prospicienti le coste con notevoli vantaggi in campo turistico ed economici per gli operatori. Calypso è un progetto-pilota nel Mediterraneo, ma entro 10 anni arriveremo alla copertura totale dell'intera area del mar Mediterraneo". 

Sulla stessa linea il prof. Angelo Messina, (Responsabile scientifico del progetto per il Cutgana), il quale ha sottolineato "anche i possibili risvolti occupazionali nel campo turistico derivanti da Calypso che non è soltanto un progetto di ricerca scientifica, ma un sistema di sicurezza e tutela ambientale che deve espandersi nel tempo e nel Mediterraneo oltre i 5 anni di durata già previsti". "Il Cutgana già da tempo opera nel campo della tutela ambientale terra-mare anche grazie ad altri progetti come "Archimede", "Prisma" e "Faro blu" - ha aggiunto il prof. Messina -, nell'ambito di Calypso si occupa anche della comunicazione e della progettazione ed installazione del sistema trasmissivo dei dati forniti dai radar". 

Sul "Funzionamento di un sistema Hf per il monitoraggio delle correnti marine superficiali" si è soffermato Fulvio Capodici dell'Università di Palermo: "Questi sistemi, ormai riconosciuti dall'Ente internazionale della comunicazione, sono denominati "radar" per il principio di funzionamento che prevede l'utilizzo di una tecnologia di tipo attivo (il sistema emette un segnale e ne registra l'eco ricevuto), ma non nuociono alla salute pubblica in quanto operanti nel campo delle radiofrequenze comunemente utilizzate per la trasmissione Tv o radio. Le potenze utilizzate dalla stazione di rilevamento in ciclo di funzionamento non superano i 40 watt di media con emissione di campo elettromagnetico ben al di sotto dei livelli massimi consentiti dalla legge quadro sulla Protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. La frequenza operativa del sistema d'antenna sarà di 13 Mega Hertz".

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Rassicurazioni sul sistema sono state fornite anche da Simone Cosoli dell'Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale di Trieste: "Impianti identici sono già presenti lungo la East-coast e West-coast americana, a Trieste (sul tetto di un edificio pubblico) ed anche a Napoli". 
Presenti ai lavori in rappresentanza dei partner, oltre alle Università di Malta, Catania e Palermo: Gabriele Richard e Gabrielle Galea (Authority for Transport in Malta); Marvin Margion (Armed Forces of Malta), Sarah Grech (Civil Protection Department of Malta); Daniela La Terra Spataro e Salvatore Ruffino (Arpa Ragusa); Giuseppa Buscaino (Cnr - Istituto per l'Ambiente Marino Costiero UOS di Capo Granitola).

Per gli stakeholder: il comandante della Guardia costiera di Pozzallo, Marco Tognazzoni, per la Capitaneria di porto di Catania, Antonio Blanco, per l'Assessorato regionale Territorio e Ambiente, Domenico Trovato. Ed ancora Sarah Grech della Civil Protection di Malta, Raffaele Lupo del Dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana e Santina Bianca di Legambiente Sicilia.