ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Cutgana
Aerca-Cutgana-Ancitel

Risanamento ambientale in aree industriali

Riunione con il prof. Antonino Cuspilici alla Città della Scienza

 
 
18 ottobre 2012
Antonino Cuspilici, direttore dello Sportello unico Aerca
Antonino Cuspilici, direttore dello Sportello unico Aerca
Bonifiche e sviluppo socio-economico delle Aree ad elevato rischio di crisi ambientale di Siracusa, Gela e Valle del Mela. 

Sono i punti principali degli interventi già avviati nelle tre aree industriali siciliane da parte dello Sportello unico regionale "Aree ad elevato rischio di crisi ambientale, Agenda 21 e Amianto" ed illustrati stamattina nell'auditorium della Città della Scienza nel corso del convegno sul tema "Attività di risanamento ambientale in via di realizzazione nelle Aree ad elevato rischio di crisi ambientale" organizzato dallo Sportello unico insieme con il Cutgana dell'Università di Catania ed Ancitel.

"Il piano di interventi coordinato dall'Organizzazione mondiale della Sanità con la collaborazione dei tre Atenei siciliani, del Cnr di Catania e di Ancitel ha già ottenuto riconoscimenti importanti sia da parte dell'Oms stesso che lo esporterà in Kazakistan, sia da parte dei ministeri alla Salute e all'Ambiente - ha spiegato Cuspilici -, stiamo lavorando molto, soprattutto a Gela, sulla catena alimentare e gli eventuali danni per l'uomo. Non a caso in tempi brevi apriremo a Caltanissetta e a Gela i Laboratori di analisi ambientale, certificazione alimentare e cartografia che sarà gestito dal Cutgana dell'Ateneo di Catania. Stiamo anche allargando il nostro raggio d'azione anche all'area industriale di Termini Imerese nel Palermitano e a Biancavilla nel Catanese dove è stata riscontrata un'altissima incidenza di tumori alla pleura causati dall'esposizione all'amianto. Nel mese di dicembre, grazie al bando regionale per un importo pari a 10 milioni di euro, sarà avviato il Piano amianto regionale che prevede la catastazione dell'amianto con il supporto di immagini aeree da noi prodotte nelle aree a rischio ambientale e nelle Asi siciliani oltre ad un portale online che consentirà ai semplici cittadini di segnalare e soprattutto di accedere a cofinanziamenti regionali per la rimozione e smaltimento dell'amianto nelle abitazioni private".

Sulle attività di rilancio socio-economico delle tre aree industriali si è soffermato il prof. Angelo Messina dell'Ateneo di Catania, il quale ha evidenziato "oltre alle opere di bonifica per la valorizzazione dei territori interessati sono state previste schede sul rilancio socio-economico nei Piani di risanamento ambientale con possibilità anche occupazionali per i giovani locali, ma anche per gli studenti". 
"Le aree industriali siciliane, infatti, sono state realizzate in zone marginali, a basso costo economico, eppure ricche sul piano naturalistico-ambientale ed anche archeologico - ha spiegato il prof. Angelo Messina -, allora si puntò sull'occupazione lavorativa della popolazione, adesso occorre fare i conti con l'inquinamento ed i relativi costi della salute, ma adesso la strada che stiamo seguendo è quella di ripartire dalle aree protette già presenti potenziando ed incrementando il turismo nelle riserve naturali e nelle zone archeologiche risanando, ovviamente, i poli industriali stessi. Per questo stiamo puntando sulla continua formazione in questi settori degli studenti tramite i corsi di laurea già attivi ed al Master professionale sul giornalismo ambientale in via di attuazione". 

Il prof. Cuspilici ha, inoltre, evidenziato "l'importanza dei decreti sugli odori, sulle polveri e sui campi elettromagnetici appena emanati dallo Sportello unico regionali e già contestati dalle aziende che operano nei tre poli con tanto di ricorso al Tar che ha negato la sospensiva dando ragione alle nostre azioni" e degli interventi nel "campo del monitoraggio di metalli pesanti nel sistema aria-acqua-suolo e nella catena alimentare nelle aree industriali condotti dal Cnr di Catania". 
Un punto su cui si è soffermato il prof. Concetto Puglisi del Cnr di Catania: "Abbiamo già effettuato alcuni campionamenti tramite deposimetri nelle tre aree industriali con la collaborazione anche delle Asl e delle aziende locali al fine di certificare la qualità dei prodotti alimentari. Stiamo anche avviando una campagna sugli odori che in alcuni casi non sono inquinanti per la salute, ma solo fastidiosi per lo stato psico-fisico dei residenti".

Nel corso della riunione sono intervenuti anche il direttore del Cutgana, Maria Carmela Failla, la quale ha evidenziato "il ruolo del centro interdipartimentale dell'Ateneo di Catania che dal 2006 affianca lo Sportello unico in una prima fase nell'aggiornamento dei Piani di risanamento di Caltanissetta e Siracusa e nella redazione di quello della Valle del Mela e nella seconda fase nell'attuazione delle schede tecniche inserite nei piani stessi". 
In chiusura Massimiliano Girolami di Ancitel si è soffermato sulle attività già "avviate presso le pubbliche amministrazioni nel campo della formazione tecnico-professionale, della certificazione sulla qualità ambientale con l'attivazione di una rete tra i Comuni delle tre aree a rischio ambientale e dell'applicazione della Direttiva Seveso che interessa le aziende presenti nelle zone industriali siciliane".