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Cutgana
Fondazione Cutgana

Il programma scientifico dell'Agenzia spaziale europea

Alla Città della Scienza conferenza di Fabio Favata, Head of the Science Programme Coordination Office dell'Esa

 
 
06 ottobre 2012
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"Il settore delle scienze spaziali, nonostante la crisi economica, vede oggi un'Europa altamente competitiva su scala mondiale. Possiamo benissimo definire l'Europa una potenza spaziale che non ha nulla da invidiare alla Nasa o all'agenzia spaziale russa". 

Fabio Favata, Head of the Science Programme Coordination Office dell'Agenzia Spaziale Europea, ha aperto così il nono appuntamento del CutganaTalk, il ciclo di incontri scientifico-culturali organizzati dalla "Fondazione Cutgana".
L'astrofisico palermitano si è soffermato sul tema "Il programma scientifico dell'Agenzia Spaziale Europea" nell'auditorium della Città della Scienza di Catania durante l'incontro aperto dal prorettore dell'Università di Catania, Maria Luisa Carnazza, e dal presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina, e condotto dal direttore responsabile della testata "Cutgana Bollettino", Piero Maenza. 

Dopo i saluti di Antonio Insolia, direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Catania, di Salvatore Sciortino, direttore dell'Osservatorio astronomico di Palermo, e del prof. Carlo Blanco dell'Ateneo catanese, l'astrofisico Favata ha evidenziato "l'importanza della cooperazione multinazionale come autentico segreto del successo dell'Esa a cui oggi aderiscono ben 20 Paesi europei dopo il sì della Polonia di pochi giorni fa". 

"Un processo, quello dell'Esa, avviato negli anni '60-'70, così come il Cern e l'European Southern Observatory, anche grazie al ruolo fondamentale del fisico italiano Edoardo Amaldi che ha portato questa struttura intergovernativa finalizzata all'accesso allo spazio a scopi pacifici, ad occuparsi con tecnologie europee di punta nel campo delle scienze spaziali, lanciatori, voli spaziali, navigazione e telecomunicazioni con un programma che si occupa di astronomia spaziale, esplorazione planetaria, fisica solare, magnetosferica e fondamentale - ha spiegato Favata -, il nostro settore unisce la ricerca pura e la creazione di eccellenze industriali che non hanno nulla da invidiare ad altri che magari hanno usufruito di investimenti importanti. Faccio un esempio: il nostro Airbus è un prodotto d'eccellenza che compete benissimo con l'Airbus della Nasa. Ma mi preme sottolineare come l'Esa sia arrivata ad atterrare sul corpo solare di Titano (ad un miliardo di chilometri di distanza), mentre le altre potenze su Marte (ad appena 70 milioni di chilometri dalla Terra)". 

Favata, inoltre, ha sottolineato l'importanza delle collaborazioni tra le Agenzie spaziali: "L'Esa collabora da anni con diverse agenzie spaziali, basti pensare alla Stazione Spaziale Internazionale, che vedrà l'astronauta catanese Luca Parmitano a bordo da maggio a novembre 2013, dedicata alla ricerca scientifica e che si trova in orbita terrestre bassa grazie ad una gestione curata dalla statunitense Nasa, la russa Rka, l'europea Esa, la giapponese Jaxa e, la canadese Csa". 

E tra le missioni dell'Esa già avviate (come Cassini-Huygens, Rosetta, Venus, Herschel e Planck) e quelle future come la "Bepi Colombo" per "scoprire" il pianeta Mercurio e quei meccanismi che hanno portato alla formazione del nostro sistema solare, l'astrofisico Favata ha evidenziato i "costi dei Programma scientifico dell'Esa per l'anno 2012: appena un caffè all'anno per ogni cittadino europeo, ovvero, 480 miliardi di euro". "La prossima decisione sui finanziamenti verrà presa dai ministri a Caserta il 20 e 21 novembre" ha aggiunto l'esponente di spicco dell'Esa.

In chiusura una battuta sugli Ufo. "Dire che l'uomo è l'unico essere vivente nell'Universo mi sembra una risposta discutibile, ma è anche vero che gli astronomi, nonostante diversi tentativi di contatto con altre vite, non hanno mai visto nessuno nello spazio, né mai sono stati contattati" ha concluso tra gli applausi del folto pubblico l'astrofisico Favata.