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Cutgana
Fondazione Cutgana

CutganaBook con Santino Mirabella e Tuccio Musumeci nei locali della Città della Scienza 


 
 
19 settembre 2012
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Tra gag, aneddoti e storie della sua lunga ed intensa carriera artistica e personale, l'attore Tuccio Musumeci ed il magistrato-scrittore Santino Mirabella hanno inaugurato il "CutganaBook", il ciclo di incontri di presentazione di opere e pubblicazioni scientifiche organizzato dalla "Fondazione Cutgana" nell'affollato auditorium della Città della Scienza. Ad aprire l'incontro - condotto abilmente dal direttore responsabile della testata "CutganaBollettino", Piero Maenza - il prorettore dell'Ateneo di Catania, Maria Luisa Carnazza, ed il presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina.

Un'occasione per presentare l'ultima fatica di Mirabella (edita da Flaccovio Editore) dal titolo "In scena. Conversazione con Tuccio Musumeci", con prefazione di Pippo Baudo, sul noto attore catanese, ma anche per ritrovare i compagni di un lungo viaggio come Pippo Pattavina, Nino Lombardo, Romano Bernardi e Pippo Pappalardo. Ed ancora Enzo Zappulla (presidente dell'Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano), Gianni Salvo (direttore del Piccolo Teatro di Catania) e Rita Cinquegrana (sovrintendente al Teatro Massimo Bellini di Catania). 

Unico assente Pippo Baudo (ma presto sarà ospite del CutganaTalk), il quale "non era un bravo attore, ed, infatti, ha scelto di fare il presentatore" ha spiegato Musumeci aggiungendo che "noi attori siamo rimasti morti di fame, lui no". Una carriera, quella di Musumeci, che ha preso il via "da piccolo dai Salesiani, l'alternativa era il calcio". Poi la scelta definitiva dopo aver scansato la medicina. "Mi ero iscritto nella facoltà di Medicina anche perché in famiglia sono tutti medici e farmacisti, ma ho scelto il teatro e da lì le avventure in tutti i teatri d'Italia e le scorribande negli Stati Uniti, Australia ed Argentina, i primi spettacoli nelle tv locali ed il grande cinema" compreso il rifiuto al regista Fellini fino ai giorni nostri.

"Oggi, purtroppo, in televisione, anche in quella di Stato, non ci sono programmi adeguati, solo reality e fatti di cronaca per inseguire le emittenti commerciali - ha spiegato Musumeci, oggi guida del "Brancati" dopo il divorzio dallo Stabile -, una volta il venerdì era dedicato alle grandi commedie". E sui teatri, l'attore ha spiegato che "la crisi è più politica che altro visto che non tiene più alla cultura, ma la gente, anche i giovani, vogliono venire a teatro".

Non poteva mancare poi la battuta sulla "morte annunciata sull'enciclopedia libera online". "Io ero appena uscito dalla Città della Scienza quando mi sono arrivate una serie di telefonate - ha spiegato Musumeci -, ho trascorso due giorni di pene, mi hanno telefonato anche i gestori di un ristorante di Trieste. Tutti pensavano di parlare con mio figlio. Ho visto così cosa significa essere morti, non riesco ad immaginarmi Lino Banfi dichiarato morto già dieci volte".

Ed, infine, spazio al libro ed all'incontro con il magistrato-scrittore Mirabella. "Mi ha pedinato dopo uno spettacolo e non nascondo che quando mi ha fermato ho pensato ad una rapina. Poi mi ha detto che era un magistrato ed è cominciato un interrogatorio lungo un anno. Ho preferito collaborare" ha concluso Musumeci lasciando poi spazio all'autore. "Musumeci è una figura eclettica che sintetizza il difficile mestiere dell'attore e siciliano. E' un'artista umile che vive tra la gente ed in particolar modo i catanesi da cui trae spunto" ha aggiunto Mirabella.