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Cutgana
Cutgana

Università di Catania protagonista nell'ambito del progetto Italia-Malta 'Calypso'


 
 
25 novembre 2011

Sono state illustrate a Ragusa le attività del Cutgana dell'Università di Catania nell'ambito del progetto "Calypso" finanziato dall'Unione europea ed inerente al "Progetto ordinario Italia-Malta - La politica di coesione 2007-2013".

Un progetto che vede l'Ateneo catanese (grazie al centro interfacoltà diretto da Maria Carmela Failla) sempre più protagonista nella realizzazione del sistema stabile ed operativo di tre antenne Hf-Radar (Pozzallo nel Ragusano, Isola di Gozo e Malta) per il monitoraggio delle correnti marine superficiali nel Canale di Sicilia con lo scopo di fornire dati continui per ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati.

Nel corso del meeting, organizzato nella sede della Provincia Regionale di Ragusa, l'esperto in Reti e sistemi di telecomunicazioni Carlo Grasso (membro del comitato scientifico del progetto per il Cutgana) ha presentato l'architettura di rete con cui il sistema scambierà, archivierà e proteggerà i dati oltre alla valutazione delle emissioni elettromagnetiche dell'antenna Hf-Radar di Pozzallo, mentre Alfio Russo dell'Ufficio comunicazione del centro universitario ha illustrato le attività e le strategie di comunicazione e promozione già svolte e previste per il futuro nell'ambito del progetto Calypso. Attività che riguardano anche la promozione del progetto presso enti pubblici e privati oltre che nelle strutture (aree protette ed ecomusei) gestite dal Cutgana.

Il centro universitario (Angelo Messina, è il responsabile scientifico e delegato del rettore per il comitato scientifico del progetto Calypso), inoltre, ha già avviato la messa in funzione della parte italiana del sito web e della progettazione dell'interfaccia per l'accesso ai dati del sistema e parteciperà alla stesura degli accordi di programma con gli enti terzi interessati ai servizi del progetto Calypso.

Il sistema previsto dal progetto (entrerà in funzione nell'autunno del 2012) costituirà uno strumento utile di supporto alla navigazione, fornirà dati in tempo reale sulle correnti superficiali consentendo una migliore previsione sulle correnti nel tempo, garantendo, inoltre, il monitoraggio di correnti in aree critiche a supporto della sorveglianza, della ricerca, del recupero di natanti in avaria o di barconi di immigrati. Le misure saranno utili per la gestione delle situazioni di crisi dovute a sversamente di idrocarburi (Oil Spills) nel Canale Sicilia-Malta. L'impianto siciliano sarà gestito dalla sezione di Ragusa dell'Arpa, mentre i dati saranno elaborati dalle Università di Palermo, Catania e Malta e poi forniti, nell'ambito dei protocolli d'intesa, anche alla Guardia di Finanza e alla Guardia costiera.