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Cutgana
Cutgana

La Pirrera di Melilli sito d'eccellenza

Conferito il riconoscimento del Progetto Eden quale destinazione privilegiata per il turismo e la riconversione dei siti

 
 
24 settembre 2011
Pirrera sito d_eccellenza.jpg
MELILLI. La Pirrera di Sant'Antonio di Melilli ha ricevuto oggi il riconoscimento di "destinazione di eccellenza per il turismo e riconversione dei siti" nell'ambito della quinta edizione dell'azione comunitaria "Eden" indetto dalla Commissione europea.
A conferire il premio - nel corso della cerimonia organizzata dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri nella sala "Parlamentino" del dipartimento di via della Ferratella in Laterano - sono stati il capo del progetto Eden, Lucio D'Amore, il presidente del Comitato nazionale di valutazione, Biagio Costa, ed il capo di gabinetto del ministero del Turismo, Caterina Cittadino.
A ricevere il premio il sindaco di Melilli, Giuseppe Sorbello, l'assessore al Territorio del Comune di Melilli, Salvo La Rosa, ed il direttore dell'Ecomuseo dei Monti Climiti di Melilli, Pietro Pitruzzello. Proprio il primo cittadino melillese ha evidenziato che "la presenza del sito della Pirrera rappresenta una possibilità di sviluppo del turismo naturalistico importante in un'area come quella di Melilli conosciuta solo per il petrolchimico" e che "la scommessa dell'amministrazione si sta rivelando vincente così come dimostrato dal premio Eden e grazie alla fattiva collaborazione con il Cutgana che sta offrendo grandi possibilità di sviluppo per il territorio, per la salvaguardia dei beni culturali, ambientali e naturalistici".
La Pirrera, nell'ambito del progetto Eden, quest'anno dedicato al tema "Turismo e riconversione dei siti", ha conquistato il gradino più basso del podio nella speciale classifica ed è stata, inoltre, segnalata alla Commissione europea in quanto, come si legge nella motivazione, "dopo la chiusura nel 1962 è stata rivitalizzata come singolare sito turistico ed inserito in un itinerario eco-culturale che il Comune di Melilli in collaborazione con l'Università di Catania ha reso fruibile al grande pubblico mediante visite guidate, mostre, convegni e spettacoli a tema".
Proprio il Cutgana dell'Università di Catania (il centro interfacoltà dell'Università di Catania diretto da Maria Carmela Failla) ha curato la procedura insieme con l'Ecomuseo dei Monti Climiti di Melilli (Ecomuseo naturalistico-didattico gestito sempre dal centro universitario) diretto da Pietro Pitruzzello (responsabile del procedimento per il progetto Eden).
La Pirrera, dunque, non potrà essere trasformata in una struttura diversa, ma dovrà conservare la sua vocazione attuale cioè quella di un sito di lavoro divenuto un luogo che, attraverso i suoi segni, racconta la storia di oltre 500 anni di vita economica e sociale di Melilli. Il Cutgana, inoltre, sta attualmente conducendo degli studi geologici e botanici all'interno della cava che mostra emergenze naturalistiche di particolare interesse.

La Pirrera di Sant'Antonio
La cava a cielo aperto si trova a nord dal centro abitato di Melilli e si apre alla base della falesia dell'età Milazziana (Pleistocene medio-superiore) snodandosi tra pilastri a base quadrata di 5 metri con corridoi fino a 280 metri che corrono perpendicolari all'interno della montagna per un'estensione totale di 2,5 chilometri quadrati. La Pirrera, che presenta un'altezza massima di 27 metri con una media di 20 metri, è stata utilizzata dal 1450 per l'estrazione di blocchi calcarei destinati alla realizzazione della Torre e del Castello di Melilli ed anche per edifici e chiese nel periodo post terremoto del 1693 (San Sebastiano, Chiesa Madre, Vecchio convento delle Benedettine, la chiesa di Santa Rosalia e la chiesa dello Spirito Santo, per il loggiato della piazza di San Sebastiano).
La pietra bianca della cava, inoltre, è presente nella chiesa di San Francesco d'Assisi di Catania ed in altre città come Siracusa, Messina e Genova.
Poi, nel 1962, la Pirrera - dopo l'occupazione nel corso della seconda guerra mondiale da parte delle truppe inglesi per l'istituzione della base militare - è stata chiusa ufficialmente per il mancato consolidamento dei pilastri della zona e, a quanto pare, anche di ordine economico in quanto i mellilesi dal 1949 prestarono la loro manodopera nella realizzazione dell'area del Petrolchimico. Dal 1962 la Pirrera è stata invasa dalla natura e occasionalmente visitata da speleologi e naturalisti.