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Cutgana
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Melilli, docenti tunisini in visita nella Rni Grotta Monello e nell'Ecomuseo dei Monti Climiti


 
 
11 agosto 2011
Melilli Ecomuseo docenti tunisini.jpg
MELILLI. Si infittiscono i rapporti tra gli Atenei di Catania e Tunisi mirati alla tutela ed all'educazione ambientale. Ad ammirare oggi le particolari bellezze naturalistiche ed eco museali ambientali presenti nel Siracusano sono stati i docenti Messaoud Yamoun (Coordinatore esecutivo dei progetti OpenMed di Tunisi) e Noureddine Bouzouaia (biotecnologo dell'Università El Manar di Tunisi).

I due ospiti tunisini hanno visitato la riserva naturale integrale "Grotta Monello" di Siracusa gestita dal Cutgana dell'Università di Catania, caratteristica cavità carsica iblea lunga poco più di 500 metri ornata da stalattiti e stalagmiti, colonne, drappeggi e numerose concrezioni calcitiche guidati dal direttore dell'area protetta Giuseppe Sperlinga.
Ed ancora i docenti tunisini, nel corso della tappa a Melilli, hanno apprezzato l'Ecomuseo dei Monti Climiti (realizzato dal Comune e gestito dal Cutgana, il centro interfacoltà dell'Ateneo di Catania diretto da Maria Carmela Failla) e la Pirrera di Sant'Antonio. All'interno dell'Ecomuseo, diretto da Pietro Pitruzzello, gli ospiti hanno potuto ammirare le testimonianze naturalistiche e culturali dell'area iblea con particolare riferimento alle aree protette "Complesso Speleologico Villasmundo - S. Alfio", "Grotta Palombara" e "Grotta Monello" gestita dal Cutgana ed i diorama degli ambienti mediterranei con i particolari aspetti geologico, floristico e faunistico del territorio Ibleo.

Nella Pirrera di Sant'Antonio, invece, gli ospiti sono rimasti entusiasti dalla maestosità della cava a cielo aperto di pietra bianca, da poco inserita tra i siti di eccellenza turistica, che si estende per 280 metri sotto l'abitato di Melilli e che presenta un'altezza massima di 27 metri, utilizzata dal 1450 per l'estrazione di blocchi calcarei destinati alla realizzazione di numerosi edifici e chiese.