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Cutgana

Il Cutgana gestirà il laboratorio di monitoraggio ambientale di Gela

Firmato il protocollo d'intesa

 
 
24 giugno 2011
Cutgana laboratorio Gela.jpg
Un Centro di ricerca e presidio ecologico di Gela per il miglioramento dell'ambiente e dello stato di salute della popolazione gelese, un territorio inserito nell'elenco ministeriale delle Aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

Stamattina, nella sede della Provincia di Caltanissetta di piazza Roma, è stato siglato il protocollo d'intesa tra l'ente provinciale, la Regione Siciliana e l'Università di Catania finalizzato a rendere operativo il laboratorio realizzato negli anni scorsi nell'area della zona industriale.
A sottoscrivere l'accordo il presidente della Provincia, Pino Federico, il direttore dello Sportello unico per le Aree ad elevato rischio di crisi ambientale, Agenda 21 e Amianto, Antonino Cuspilici, e il delegato del rettore per le Aree protette dell'Ateneo catanese, Angelo Messina, alla presenza del past-direttore del Cutgana, Concetto Amore, e dell'assessore provinciale all'Ambiente, Franco Giudice. Grazie al protocollo d'intesa, dunque, nei prossimi giorni, il laboratorio sarà potenziato per lo svolgimento delle attività di formazione professionale, educazione ambientale, certificazione degli alimenti e di sostegno ad attività di monitoraggio ambientale.

Saranno svolte, inoltre, attività mirate alla tutela della salute da parte dell'Oms, di monitoraggio e controllo dell'inquinamento atmosferico e delle falde d'intesa tra le Università di Catania e di Palermo oltre che di turismo culturale. La struttura rappresenterà anche uno dei tre nodi della rete di risanamento ambientale costituito insieme con i centri di Priolo e di Milazzo, le altre due aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

Soddisfatto dell'intesa il presidente della Provincia, Pino Federico, il quale ha evidenziato che "la struttura, già pronta nel 2008, finalmente sarà operativa e si occuperà anche, grazie ad un progetto con l'assessorato regionale all'Agricoltura, di prodotti agricoli". Sulla stessa linea anche l'assessore Giudice, il quale ha tracciato le prime azioni del laboratorio che "comincerà la propria attività con la redazione della cartografia sulle criticità ambientali utile per gli studi scientifici ed anche per definire, monitorare e mitigare l'impatto delle attività industriali sull'ambiente e sulla salute dei gelesi".

Il direttore regionale, Antonino Cuspilici, invece, si è soffermato "sull'interesse del governatore della Regione, Raffaele Lombardo, e dell'assessore regionale all'Ambiente, Gianmaria Sparma, nel rilanciare l'area a rischio ambientale gelese". "In questo laboratorio si svolgeranno attività di ricerca e di approfondimento delle attività relative all'inquinamento ambientale - ha aggiunto Cuspilici -, i dati del nodo gelese saranno poi inseriti nella rete composta dagli altri due nodi: quello di Priolo, dove sarà realizzato un laboratorio sulla tossicologia, e quello di Milazzo finalizzato allo studio socio-economico. I dati dei tre nodi consentiranno di trovare le soluzioni più adatte per mitigare l'inquinamento ambientale e soprattutto migliorare la salute dei residente delle tre aree del Petrolchimico".

Un accordo che, come ha evidenziato Angelo Messina, rappresenta "un'occasione in cui le tre università siciliane lavoreranno in sinergia per risolvere le criticità ambientali e sociali delle popolazioni in cui insistono i petrolchimici grazie ad iniziative ed azioni finalizzate alla fruizione sostenibile del territorio con la valorizzazione delle aree naturalistiche presenti e che rappresentano un importante sviluppo socio-economico". Il docente Amore, invece, ha concentrato le sue attenzioni "sulla valorizzazione del Biviere di Gela e sulla mitigazione dell'intrusione dell'acqua marina, due aspetti importanti che possono migliorare la vita dei gelesi".