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Cutgana
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Melilli, itinerari culturali e parco paleontologico

Presentate le proposte nell'Area ad elevato rischio di crisi ambientale e del parco dei Monti Climiti

 
 
16 maggio 2011
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MELILLI. Valorizzare il territorio melillese e dell'intera area ad elevato rischio di crisi ambientale con nuovi itinerari turistico-culturale ed un Parco paleontologico dei Monti Climiti. Le proposte sono state presentate ieri, nella sala multimediale dell'Ecomuseo dei Monti Climiti, nel corso del seminario "Progettazione ambientale d'itinerari naturalistici nelle grotte e nelle cave iblee" nell'ambito del ciclo di conferenze "La Vita nel Buio" dal Miur, dal Comune di Melilli, dal Cutgana dell'Università di Catania e dall'associazione culturale "Sciuscià".

I dottori in Scienze ambientali dell'Università di Catania Giulia Pulvirenti, Gabriella Consoli, Gaetano Sciuto e Gabriella D'Arrigo - con una relazione sul tema "Progetto e proposte di itinerari culturali nell'area ad elevato rischio di crisi ambientale" - hanno illustrato i tre nuovi itinerari turistici-culturali "per promuovere e valorizzare il territorio di Melilli ad integrazione dei progetti Cammini d'Europa e ScuolAmbiente, quest'ultimo ideato e realizzato dal Cutgana". I tre itinerari rivolti a grandi e piccoli e che necessitano di alcuni finanziamenti per gli interventi di ristrutturazione - denominati "Pirrera e Cava dei Molini", "Cava dei Molini" e "Barocco e Natura" - consentiranno di valorizzare alcuni punti del territorio di Melilli come il Mulino di Primo passo, la Cava dei Molini, la Pirrera di Sant'Antonio, la Necropoli di contrada del Cocuzzaro, la Cappella del Santissimo sacramento della Chiesa Madre, la chiesa di San Sebastiano, Santa Croce, Chiesa Trovata e l'abitazione rupestre.

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Ben avviato, invece, il progetto di realizzazione del Parco paleontologico dei Monti Climiti proposto dalla dottoressa in Scienze ambientale dell'Università di Catania Federica Ficara e dal direttore dell'Ecomuseo dei Monti Climiti, Pietro Pitruzzello.

Il progetto prevede la valorizzazione dell'ex base militare dismessa, l'area esterna di 20 ettari e la galleria sotterranea lunga 600 metri di contrada Comito a Melilli con un percorso che prevede: realizzazione di un Museo paleontologico (con esposizione di campioni risalenti ai periodi del Giurassico, del Cretaceo, del Neogene, del Pleistocene), di una sala multimediale e di un'area ricreativa nell'ex caserma; itinerari con percorsi formativi naturalistici e didattico-culturale nell'adiacente infermieria; una mostra permanente della flora e fauna dei Monti Climiti nell'alloggio capo posto; di diverse sale espositive sull'evoluzione dell'uomo lungo la galleria sotterranea. Il progetto da 2 milioni di euro sarà finanziato tramite bandi europei, fondi per il Piano di risanamento dell'Area ad elevato rischio di crisi ambientale e con l'inserimento tra le misure di compensazione dei progetti da realizzare nell'area del Petrolchimico.

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Il geologo del Cutgana dell'Università di Catania, Fabio Branca, invece, con la relazione sul tema "Recupero e riqualificazione ambientale delle ex cave di estrazione della pietra bianca nel territorio di Melilli" si è soffermato sulla distinzione tra miniera e cave evidenziando come "il territorio siracusano presenta ben 25 cave" soffermandosi "sui metodi di estrazione" ed in particolar modo sugli effetti sull'ambiente come "le modifiche morfologiche, gli inquinamenti acustici ed atmosferici, la contaminazione delle acque ed il depauperamento del patrimonio botanico, faunistico ed archeologico".

Sempre Branca ha poi evidenziato le "modalità di recupero ambientale dell'intera area interessata dalle cave con interventi legati alle caratteristiche ambientali ed antropiche locali suggeriti da studi che riguardano l'analisi delle componenti naturalistiche, storiche ed antropiche e la scelta della tipologia di recupero ed i suoi possibili impieghi sotto il profilo naturalistico, tecnico-produttivo". Tra le modalità di recupero, Branca ha evidenziato "quella ad uso naturalistico con la rinaturazione con specie autoctone, ad uso agricolo con coltivazioni tipiche del luogo, produttivo con la realizzazione di invasi e discariche controllate e ricreativo con la creazione di parchi naturalistici, drive-in, piste di go-kart, murales e centri commerciali".

In chiusura Branca ha sottolineato il recupero della Pirrera di S. Antonio di Melilli che nei giorni scorsi è stata riconosciuta dalla commissione di valutazione nazionale del progetto Eden come destinazione di eccellenza per il turismo e per la riconversione dei siti su proposta del Cutgana.