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Cutgana
Cutgana

Motta, recuperata la cisterna del Castello

Completati gli interventi di monitoraggio, rilevamento topografico e rimozione dei rifiuti. La struttura è tornata al suo antico splendore

 
 
20 dicembre 2010
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Grazie alla sinergia tra l'amministrazione comunale di Motta Sant'Anastasia, il Cutgana dell'Università di Catania e il Centro Speleologico Etneo la cisterna è stata ripulita dai rifiuti accumulatisi sul fondo nel corso degli anni e dai prossimi giorni i visitatori potranno ammirarla con tanto di pannello esplicativo contenente il disegno della pianta e della sezione del manufatto corredato da foto interne, i grafici e i dati dei parametri ambientali registrati nei mesi scorsi.

Il Cutgana, il centro interfacoltà dell'Università di Catania diretto da Maria Carmela Failla, infatti, ha avviato nel mese di settembre dei rilevamenti grazie all'utilizzo di tre sensori elettronici, comunemente noti col nome di "datalogger", che hanno permesso di accertare che l'ambiente interno della cisterna è simile a quello di una grotta naturale a sviluppo verticale. La temperatura è pressoché costante tra i 21-22 °C e l'umidità relativa, anch'essa costante, non scende mai al di sotto dell'85 per cento.

Sempre il Cutgana ha effettuato un monitoraggio sulla presenza di anidride carbonica e del monossido di carbonio e dei parametri ambientali della cisterna, come la temperatura dell'aria, l'umidità relativa, il punto di rugiada e l'indice di calore. Dati che sono stati illustrati da Giuseppe Sperlinga, direttore della Riserva naturale integrale "Grotta Monello" gestita dal Cutgana.

Artefici del restyling ambientale sono stati gli speleologi Fiorenzo Fiorenza, Alfio Cariola, Franco Politano e Carmelo Finocchiaro, tutti del Centro speleologico etneo di Catania, intervenuti per richiesta dell'assessore comunale Annalisa Puglisi e alla presenza del sindaco Angelo Giuffrida, del suo vice Nino Zuccarello e dei colleghi in giunta Vito Caruso e Antonio Calcione, e sotto lo sguardo incuriosito e affascinato di un nutrito gruppo di alunni della locale scuola elementare "D'Annunzio".

I quattro speleologi si sono calati nella cisterna dove hanno prima effettuato il rilievo topografico - da cui è emerso che lo stato di conservazione della cisterna è eccellente e che presenta una profondità di 8 metri ed una base rettangolare di 4,5 metri per 2,5 per una potenziale riserva d'acqua di 90 mila litri -, e poi, armati di scopa, paletta e due grandi contenitori di plastica, hanno ripulito radicalmente il fondo della cisterna raccogliendo numerose monete delle vecchie lire e qualche centesimo di euro, tante cartacce, bottigliette di plastica, volantini, depliant e altri tipi di rifiuti solidi.