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Cutgana
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Geoturismo nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale

Un convegno a Gela per il rilancio culturale economico nei territori di Caltanissetta

 
 
12 giugno 2009
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GELA. Un itinerario eco-turistico che mette a sistema le aree protette, la zona industriale, i geositi e i musei nisseni. Un progetto che punta a rilanciare culturalmente ed anche economicamente l'area ad elevato rischio di crisi ambientale di Caltanissetta e che stamattina è stato illustrato, nei locali del Museo Archeologico Regionale di Gela, nel corso del convegno organizzato dall'Ufficio speciale Aree ad elevato rischio di crisi ambientale dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente dal titolo "Geoturismo per un rilancio culturale ed economico dell'area ad elevato rischio di crisi ambientale di Caltanissetta".

"L'itinerario è rivolto a tutti - ha spiegato il direttore dell'Ufficio speciale Aree ad elevato rischio di crisi ambientale, Antonino Cuspilici -, prevede il coinvolgimento delle aree protette del Biviere di Gela e della Sughereta di Niscemi, della Raffineria di Gela per i suoi aspetti tecnici e di istruzione ed anche di archeologia industriale, del Museo archeologico regionale di Gela ed anche della struttura ricettiva dei Salesiani oltre che dei diversi geositi presenti nel territorio. Si tratta di un punto di partenza per realizzare in futuro un vero e proprio geoparco".

E ha aggiunto Cuspilici: "Il Piano di risanamento dell'area a rischio di Caltanissetta prevede il rilancio socio-economico del territorio che dagli anni '50 è interessato dall'area del Petrolchimico, ad oggi la principale fonti di reddito per la popolazione gelese. Il progetto del turismo sostenibile, che potrà essere realizzato solo con il sostegno delle amministrazioni locali, mira a valorizzare il territorio, a produrre benefici economici e ad attivare un processo di inserimento dell'area nei circuiti turistici. Si deve pure puntare pure sull'educazione ambientale sul rispetto del territorio e sulle sue bellezze naturalistiche, archeologiche e culturali".

Un progetto sposato in pieno dal prefetto di Caltanissetta, Vincenzo Petrucci, presente ai lavori insieme con il direttore del Museo archeologico Salvatore Gueli e ai sindaci di Niscemi, Giovanni Di Martino, di Butera, Luigi Casisi, e al vice di Gela, Elisa Nuara. "E' importante realizzare una rete turistica per promuovere il territorio spesso identificato solo per la raffineria - ha spiegato il prefetto -, una rete appetibile sul piano turistico capace di poter creare sviluppo del territorio".

Tra i geositi presenti nel territorio nisseono - alcuni già sottoposti a tutela grazie alle aree protette - l'inserimento nsono stati inseriti nell'itinerario turistico quelli di Butera (calanchi nei pressi della discarica Cipollina e del cimitero), di Gela (cave e fornaci di gesso in contrada Settefarine e le dune di contrada Manfria) e di Niscemi (calanchi sotto l'abitato).

Itinerario turistico che non prevede però la fruizione delle zone balneari secondo il direttore del Cutgana dell'Università di Catania, Concetto Amore: "La corretta gestione del territorio deve tenere conto di tutti i fattori antropici come le dighe Comunelli, Disperi, Cimia e Ragoletto e le cave oltre ai riflessi presenti sul litorale gelese complessivamente in erosione e che quindi non è sfruttabile ai fini di un turismo di tipo balneare".

Nel corso dei lavori Angelo Lo Maglio, presidente Consiglio regionale Legambiente, ha avanzato la proposta di realizzazione "di un parco geominerario per la salvaguardia storico-ambientale delle zolfare siciliane sottolineando l'importanza della presenza delle aree protette per una gestione diversa del territorio". Domani, dalle 9, visita al Museo archeologico di Gela, ai geositi di Butera, Gela e Niscemi e alla riserva naturale orientata "Sughereta di Niscemi". Dalle 15 visite guidate alla riserva naturale orientata "Biviere di Gela".