ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Cutgana
Scienze ambientali e Scienze ecologiche

Visita guidata alla raffineria Eni di Gela


 
 
25 maggio 2009
cutgana corsi formazione0.jpg
Formare sul campo i futuri esperti su inquinamento e degradazione dell'ambiente legati alle attività umane e sul loro impatto sulla biodiversità e sostenibilità. E per raggiungere questo obiettivo i docenti degli studenti dei corsi di laurea di primo livello in Scienze ambientali ed in Scienze ecologiche ed educazione ambientale della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali hanno organizzato, grazie alla collaborazione dell'Ufficio speciale regionale Aree ad elevato rischio di crisi ambientale, una visita guidata all'interno della Raffineria Eni di Gela nell'ambito delle attività formative.

cutgana corsi formazione1.jpg
A guidare i 50 studenti sono stati il presidente del corso di laurea in Scienze ambientali, Concetto Amore, e i docenti Antonino Cuspilici (direttore dell'Ufficio speciale regionale Aree ad elevato rischio di crisi ambientale), Angelo Messina (delegato del rettore per le Aree protette e membro del Cutgana dell'Università di Catania), Giorgio Sabella (esperto di Valutazione d'Impatto Ambientale per gli aspetti zoocenotici), Pietro Minissale (botanico) e Giuseppina Bartolo (esperta in Educazione ambientale).

Nel corso della visita gli studenti hanno scoperto la Raffineria Eni di Gela che costituisce un polo integrato a monte con la produzione di greggi pesanti dei giacimenti siciliani e a valle con gli adiacenti impianti petrolchimici Eni.

cutgana corsi formazione2.jpg

Ma soprattutto appreso i progetti intrapresi dall'Eni nel campo della riduzione dell'impatto ambientale, di recupero dell'acqua di mare, poi dissalata e destinata alla popolazione, dei moderni impianti di trattamento dei fumi che consentono il rispetto dei più elevati standard ambientali, di monitoraggio marino e della qualità dell'aria.

Ma anche di progetti mirati alla produzione di benzine da fonti alternative e di biocarburanti derivati dalla coltura algale, ed infine della realizzazione delle barriere bentoniche lungo 3,5 chilometri di costa per il recupero delle falde inquinate.