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Cutgana
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Alle 'Ciminiere' convegno su parchi e riserve naturali


 
 
16 marzo 2009
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Parchi e riserve naturali volano per lo sviluppo socio-economico del territorio siciliano tra difficoltà economiche, gestionali e normative a 20 anni dalla loro istituzione. Su questo tema enti gestori e istituzioni stamattina si sono confrontate nei locali del Centro fieristico "Le Ciminiere" di Catania nel corso del convegno sul tema "Parchi e Riserve Naturali: Strategie di Sviluppo del Territorio". Ad organizzarlo la quarta Commissione Territorio e Ambiente dell'Ars, la Provincia Regionale di Catania e il Cutgana, Centro interfacoltà dell'Università di Catania.
"La legge sui parchi del 1981 è stata fondamentale e positiva, nel tempo è cresciuta la sensibilità e la voglia di fruizione di godere di questo patrimonio ambientale e culturale da tutelare e gestire - ha spiegato il presidente della Provincia regionale di Catania -. Il ruolo degli enti gestori è stato fondamentale, ma ci sono stati diversi paradossi come i costi elevati a fronte di una difficile gestione e spesso sottoposta all'operato dei commissari straordinari. La revisione della legge è necessaria per migliorare la gestione, far godere il territorio e esaltare la biodiversità dei territori. Ci sono stati esempi di enti gestori che hanno ben operato, ma non tutti".
"In questi 20 anni l'atteggiamento della popolazione nei confronti delle aree protette è mutato notevolmente - ha spiegato Angelo Messina, delegato del rettore per le Aree protette -, da una iniziale avversione, oggi il 70% della popolazione è favorevole ai parchi e alle riserve autentico volano di sviluppo socio-economico dei territori in cui insistono grazie anche all'informazione. Non a caso in Sicilia il 12% del territorio è sottoposto a tutela. Oggi contiamo ben 4 parchi regionali, 70 riserve naturali e ben 6 aree marine protette oltre a 100 siti di importanza comunitarie e zone a protezione speciale. E dal 2007 si sta lavorando all'istituzione di ben 4 Parchi nazionali delle Egadi, Eolie, Pantelleria e Iblei". Ma Messina ha invitato gli enti a gestori a "costituire un sistema di aree protette come l'Università di Catania, l'unica in Italia ad essere impegnata nella gestione delle riserve naturali grazie al Cutgana, con le proprie riserve naturali e l'area marina protetta Isole Ciclopi di Aci Trezza".
Una tematica ripresa dal presidente della Commissione Territorio e Ambiente all'Ars, Fabio Mancuso che ha illustrato i disegni di legge in materia che in aprile saranno oggetto di discussione all'Ars: "A distanza di 20 anni dalla istituzione delle aree protette abbiamo provveduto a realizzare due disegni di legge che mettano insieme le esigenze della popolazione e degli enti gestori delle aree protette e che permetta anche la realizzazione di infrastrutture necessarie per agevolare lo sviluppo socio-economico del territorio con un turismo sostenibile". Disegni di legge ben accolti dal senatore Pino Firrarello: "Le norme di 20 anni fa non sono più attuali, ma allora sono state fondamentali per tutelare le nostre aree protette e per lo sviluppo del territorio. Adesso dobbiamo adeguarle per non penalizzare più le popolazioni che vi risiedono e per migliorare la conservazione della natura perché le aree protette rappresentano una grande occasione per lo sviluppo del territorio. Il Parco dell'Etna è stato spesso ingessato da numerosi problemi normativi".
Sulla stessa linea l'assessore provinciale al Territorio e Ambiente, Giovanni Bulla: "Ben venga il disegno di legge che sul piano urbanistico risolverà diverse problematiche gestionali anche delle aree protette gestite dalla Provincia. Occorre poi una maggiore sinergia tra i diversi enti gestori".
Ad intervenire anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Giovanni La Via, che ha posto l'accento "sulla compatibilità ed equilibrio nelle aree protette tra realtà antropiche, flora e fauna" e anche "sul mancato utilizzo di risorse economiche del Por Sicilia 2000-2006 per mancanza di progettualità".