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Forum 'Pesi scientifici'/6


 
 
01 dicembre 2017

From: Prof. Sebastiano Italo Di Geronimo
digeroni@unict.it
Sent: Tuesday, February 24, 2009 6:42 PM
Subject: Forum "pesi scientifici"

Caro Rettore
vorrei esprimere qualche semplice e breve considerazione generale controcorrente.
Mi sembra che che il Forum sui pesi scientifici, anche se molto interessante, mostri un dibattito senza vie di uscita, almeno nei tempi brevi, viste le innumerevoli e diverse variabili che ogni contributo suggerisce di introdurre. Persino l'età media dei componenti i gruppi di ricerca!
Le riviste ISI e tutti gli indici vari di valutazione e relative correzioni invocati non credo che siano adatti o sufficienti a rimettere in sesto la qualità della ricerca in nessuna università catanese o italiana. Se il nostro sistema in passato o attualmente in alcune aree ha provocato o provoca ancora discrasie o ingiustizie non credo che siano le tabelle di valutazione il toccasana che farà fare un salto di qualità alla nostra università. Al massimo potrà spostare  qualche centinaio o migliaio di euro da una richiesta di finanziamento all'altra. Il problema é di uomini e di menti che in misura maggiore o minore a seconda dei casi singoli o dei settori hanno smesso di funzionare in modo corretto, lasciandosi coinvolgere o assecondando i vari decreti o nel peggiore dei casi perseguendo solo interessi personali contrastanti con il progresso più ampio della comunità scientifica e della ricerca in generale.
Quale il rimedio? In linea di principio non sono contrario alle tabelle. Qualsiasi tabella potrebbe essere accettabile se gli uomini che saranno eletti nelle varie commissioni giudicanti saranno scientificamente preparati e moralmente corretti e avranno l'umiltà di riconoscere che nell'ambito del proprio settore scientifico tutti ( gruppi di ricerca o singoli ricercatori ) hanno diritto e dignità di ricerca, compatibilmente con le loro capacità, e con la proposizione di progetti validi, ben strutturati e realizzabili con con le risorse  umane e finanziarie disponibili. Ciò significa che, malgrado tutto, credo ancora di più agli uomini " soggettivi" che alle tabelle "oggettive".
Ma più che le tabelle mi preoccupa molto di più quanto scritto da un collega, perchè non credo che sia il solo a pensarla così: " Non abbiamo idea di quello che ci richiederà la società fra cinque anni e la politica tra due mesi: un criterio buono oggi potrebbe essere disastroso in seguito, per cui mi auguro che il problema della valutazione resti sul tappeto ancora per lungo tempo".! Non credo proprio,non me lo auguro e spero che la stragrande maggioranza dei colleghi sia d'accordo, che compito della ricerca universitaria non sia assolutamente quello di assecondare le richieste della società o, peggio ancora, della politica!
Infine inviterei quelli che non lo hanno già fatto a leggere su "Sauvons la recherche" del 27/10/2008 l'articolo di M. Saint-Jean e I. This Saint-Jean dal titolo " Réformes et modernisation ou assasinat de la recherche et de l'enseignement souperieur" nel quale si denunciano, tra l'altro, i pericoli della valutazione e viene segnalato il sorgere dei primi movimenti di opposizioe citando i redattori delle principali riviste inglesi di filosofia delle scienze che hanno richiesto che le loro riviste siano escluse dai sistemi di classificazione.
Cordialmente
Sebastiano Italo Di Geronimo
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Da: Andrea Rapisarda <andrea.rapisarda@ct.infn.it>
Data: 25 febbraio 2009 17:54:51 CET

Oggetto: ulteriore contributo alla discussione sui pesi scientifici

Caro Rettore e cari Colleghi
ho visto che la discussione sul forum si sta facendo serrata. Permettetemi quindi un ulteriore piccolo contributo. Concordo con il collega Purrello, che bisogna attenersi a dei criteri che siano di tipo internazionale e che possano permettere di confrontare anche settori diversi. Questo certo non è facile, ma è oggi possibile. Mi permetto di proporre la lettura di questo interessante articolo in allegato, pubblicato di recente su Pnas da alcuni giovani colleghi fisici italiani (uno di loro, Santo Fortunato, laureatosi proprio qui a Catania qualche tempo fa), dove si dimostra come sia possibile normalizzare il famoso indice h in modo da permettere un confronto scientifico e paritario fra aree assai diverse. Di questo indice ormai si parla molto anche al CUN per fini concorsuali e non solo. Credo quindi sia uno di quei parametri con cui avremo a che fare nei prossimi anni e forse da prendere in seria considerazione nelle nostre future valutazioni.
Cordiali saluti
Andrea Rapisarda
 

Prof. Andrea Rapisarda
Dipartimento di Fisica e Astronomia and INFN sezione di Catania

Allegato Rapisarda
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