ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Comunicazioni dal rettore

Lettori di madrelingua straniera nelle università italiane

Lettera ai rettori

 
 
01 dicembre 2017

Ai Magnifici Rettori delle Università Italiane

Siamo i lettori/Cel di madrelingua straniera che insegnano nelle università italiane.
Ci permettiamo di rivolgerci a Lei direttamente confidando nella speranza di trovare almeno per una volta un interlocutore attento e imparziale nell'ascoltare anche le ragioni di un gruppo di lavoratori che da più di trent'anni si occupa della formazione linguistica degli studenti nelle università italiane. Siamo certi che Lei conosca a fondo la trentennale storia della "carriera" lavorativa anomala dei lettori, pertanto tralasciamo gli eventi che l'hanno scandita, sebbene riteniamo indispensabile ricordare, in questo contesto, le ragioni per le quali sono stati intrapresi da parte dei lettori tutti i contenziosi in sede nazionale ed europea.

E' doveroso risalire al 1980 e precisamente alla legge 382/80 art. 28 poiché esso ha trasformato i lettori in servizio ed inquadrati come assistenti incaricati, in liberi professionisti facendo loro perdere, in questo modo, i versamenti contributivi assistenziali e previdenziali, lasciando tuttavia immutate le mansioni che da sempre erano da loro svolte.
Per recuperare questo diritto perso, è ovvio che la categoria ha dovuto far ricorso ai tribunali dopo aver costatato che nessuna amministrazione avrebbe potuto continuare a provvedere al versamento dei contributi senza autorizzazione ministeriale.
Un'altra conseguenza della medesima legge è stata la perdita notevole del potere d'acquisto dei lettori poiché si è verificata la progressiva decurtazione del loro stipendio fino ad arrivare al 75 % in meno dello stipendio originale, sebbene venissero lasciate inalterate, ribadiamo, le loro mansioni di insegnamento della loro lingua madre.

L'intento dei lettori di avviare i contenziosi nazionali prima, e, per esplicita decisione di alcuni giudici italiani, di avviare i ricorsi europei poi, è stato da sempre male interpretato.
E' opportuno ricordare che i lettori hanno semplicemente voluto rivendicare il riconoscimento del diritto ai contributi previdenziali ed assistenziali e il tempo indeterminato propri del lavoro subordinato, diritti che all'epoca non venivano negati a nessun altra categoria di lavoratori. Queste richieste venivano a trovare un fondamento nel fatto che comunque ai lettori si chiedeva di continuare ad entrare in aula ed insegnare, in ottemperanza ai contratti sottoscritti con le Università.

Ci rammarica constatare che, laddove abbiamo avuto, sentenze positive, nei vari gradi di giudizio, ha fatto seguito una pesante conseguenza sulla categoria da parte dello Stato. Per esempio: in seguito al riconoscimento del diritto al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali, i lettori hanno subito la decurtazione del loro stipendio; quando hanno ottenuto il tempo indeterminato, gli stessi sono stati trasformati ope legis in Collaboratori ed Esperti Linguistici (CEL) inseriti in un secondo tempo nel Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori (CCNL) nel comparto Università in quanto contrattualizzati, pur non avendo alcuna mansione in comune con i tecnici poiché i lettori entrano in aula ad insegnare la loro madrelingua.

Un'altro effetto spiacevole si è verificato in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, quando il decreto Moratti ha equiparato il parametro retributivo del lettore a quello del ricercatore confermato ma a tempo definito, pur essendo il legislatore a conoscenza del fatto che il lettore lavora a tempo pieno frontalmente con gli studenti.

Ultimo fatto, di non poco conto, in fieri, è l'Atto di indirizzo per il CCNL che, recentemente, la SV ha inviato all'ARAN nella quale viene ribadito che "definitivamente e espressamente i CEL appartengono al personale tecnico-amministrativo ".

I lettori non si riconoscono nel ruolo di tecnico-amministrativo. Vorrebbero solo avere uno profilo giuridico proprio che contempli le effettive mansioni da loro svolte che sicuramente non sono riconducibili a quelle delle categorie B,C,D,EP della Pubblica Amministrazione poiché nessuna di queste prevede l'insegnamento della lingua straniera, attraverso il quale i lettori/Cel hanno acquisito una pluriennale esperienza di didattica dei linguaggi specialistici in campo letterario, economico, giuridico, linguistico ecc. Del resto, anche il vostro Atto di indirizzo fa riferimento all'"esperienza acquisita" dei lettori.

In conclusione, possiamo affermare che siamo consapevoli del fatto che questa nostra complessa condizione possa trovare una soluzione definitiva solo attraverso un intervento legislativo e non ribadendo posizioni ormai superate dalla stessa giurisprudenza italiana in merito.
I lettori sono convinti che la definizione di un stato giuridico che riconosca l'effettiva professionalità di questi insegnanti e restituisca loro dignità e tutela per il loro lavoro, e la definizione di uno stato economico che compensi equamente le loro competenze, sia la migliore strada da percorrere per porre fine a qualsiasi contenzioso.

Pertanto chiediamo alla SV che la Crui si adoperi, in sinergia con la categoria dei lettori e con le forze sindacali, nell'ambito della discussione del rinnovo del CCNL, a cominciare dall'incontro del 7 aprile p.v., affinché si possa addivenire ad un distacco netto dalla categoria del personale tecnico-amministrativo.

Confidando in chi, come Lei, riveste un ruolo determinante per la formazione intellettuale di tutta la nazione, speriamo in una serena riflessione su quanto esposto sopra e più in generale sul ruolo dei lettori/Cel nelle università italiane dal momento che, si constata una situazione paradossale in tutte le Università Italiane dove ci siano miriadi di contratti diversi l'uno dall'altro - leggasi disuguali retribuzioni - a fronte di una stessa richiesta di mansioni.

I rappresentanti delegati dei lettori sono a Vostra disposizione per un eventuale colloquio nel quale si possa esporre con obiettività i fatti e superare così ogni reciproca posizione.

Con Osservanza,

Dr. Kimberlee Manzi
Università degli Studi della Tuscia
Viterbo