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Mascali, via al progetto di fitodepurazione

Scienze biologiche, geologiche e ambientali e Gestione dei sistemi agro-alimentari e ambientali in collaborazione con il Consorzio per il Servizio di depurazione dei liquami dei comuni dell'Area jonico-etnea

 
 
26 agosto 2011
depuratore consortile 001.jpg
Fitodepurazione: un'azione possibile e di grande respiro ambientale. Questa è l'auspicio finale dei convenuti all'incontro voluto da Francesco Vasta, presidente del Consorzio per il servizio di depurazione dei liquami dei comuni dell'area jonico-etnea, tenutosi presso l'impianto di depurazione del sito a Sant'Anna di Mascali.
Pietro Pavone, direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Catania e Giuseppe Cirelli, docente del Dipartimento GeSA - Gestione dei sistemi agricoli e ambientali della Facoltà di Agraria etnea, in maniera unanime, hanno evidenziato le potenzialità che ha un impianto di fitodepurazione.
E' possibile, difatti, favorire lo studio di sistemi polivalenti, protesi al miglioramento della depurazione delle acque e all'economicità della gestione dell'impianto, realizzato secondo i canoni della depurazione naturale. Questo sistema include anche una soluzione concreta per i fanghi, scarto derivante dal trattamento filtrante delle acque che il Consorzio è obbligato a smaltire.

Si è giunti ad alcune conclusioni che saranno sottoposte agli enti amministrativi competenti e/o soggetti interessati. Queste possono, in un breve arco temporale, trasformarsi in punti di forza e con protocolli per il riciclo delle acque reflue urbane e dei liquami, una strategia che veda l'impianto di depurazione alla stregua di un'opportunità di sviluppo del territorio:

- dare impulso allo studio sui fanghi e sul consequenziale smaltimento;
- valutare la potenzialità delle tecniche di depurazione naturale (fitodepurazione o lagunaggio) per il trattamento terziario delle acque reflue depurate;
- sviluppare tecniche e un impianto pilota di fitodisidratazione per i fanghi, al fine di ridurne il quantum volumetrico e gli elevati costi di smaltimento;
- riscontrare la effettiva disponibilità a realizzazione un impianto per la depurazione delle acque, che prevede un costo solo iniziale e un recupero di risorse in corso d'esercizio;
- fare informazione e formazione sul tema: riuso e impiego per irrigazione delle acque depurate, es. agricoltori e florovivaisti;
- adoperare le acque purificate per riqualificare e ripristinare l'ecosistema naturale del Torrente Macchia, ai fini del mantenimento del deflusso minimo vitale durante il periodo asciutto;
- rivedere il progetto della condotta sottomarina in considerazione che le acque depurate possono essere reimpiegate in maniera vantaggiosa;
- attivare un ciclo di incontri per enunciare le iniziative pro ambiente, riferibili in particolar  modo alle risorse derivate dal trattamento dell'impianto di depurazione, con stakeholders o portatori di interesse, Dipartimento regionale acque e rifiuti, Sovrintendenza, Genio civile, assessorato all'Agricoltura della Regione Sicilia e con tutti coloro i quali sono interessati e protesi al bene superiore ambientale del territorio e ad una gestione ecosostenibile dell'impianto di depurazione ricadente nell'area jonico-etnea.