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Policlinico

Malattia di Parkinson: Catania è un punto di riferimento regionale

Nel trattamento delle patologie neurologiche e dei disturbi del movimento

 
 
26 novembre 2010

La Clinica Neurologica dell'A.O.U. "Policlinico-Vittorio Emanuele" di Catania, diretta dal Prof. Mario Zappia, è un punto di riferimento importante in Sicilia per la diagnosi e il trattamento dei disturbi del movimento, e specificamente della Malattia di Parkinson e dei parkinsonismi. Presso l'Ambulatorio dedicato ai Disturbi del Movimento e alla Malattia di Parkinson (Responsabile la Prof.ssa Alessandra Nicoletti) afferiscono circa 1000 pazienti che, grazie ai continui progressi della ricerca in questo campo, possono contare su diverse strategie terapeutiche in grado di contrastare il peggioramento della sintomatologia.

"La Malattia di Parkinson è la 2^ patologia neurologica cronica più diffusa tra gli anziani dopo l'Alzheimer e colpisce in Italia oltre 150 mila persone. La sua prevalenza a livello mondiale è stimata attorno all'1-2% della popolazione di età superiore ai 65 anni - afferma il Professor Mario Zappia. Il nostro Centro si occupa di questa patologia e si è sempre distinto per l'alta specializzazione dei trattamenti che vanno dalle terapie, per così dire, "tradizionali" a quelle alternative (per alcuni casi selezionati) per la fase complicata di malattia".

Il centro di Catania svolge una intensa attività di ricerca, anche in collaborazione con altri istituti neurologici italiani ed esteri, soprattutto nell'ambito dell'epidemiologia e della farmacologia. Negli ultimi anni sono state avviate una serie di sperimentazioni farmacologiche multicentriche mirate allo studio di nuovi farmaci e alla ricerca di nuove soluzioni per migliorare il profilo di molecole già in uso con provata efficacia.

In questo contesto, l'uso dei dopamino agonisti è stato notevolmente supportato, negli ultimi anni, da numerose pubblicazioni di studi che hanno dimostrato come il precoce utilizzo di questi farmaci possa ritardare l'insorgenza delle fluttuazioni motorie. Recentemente è stata introdotta in terapia una nuova formulazione di dopaminoagonista a rilascio prolungato (pramipexolo a rilascio prolungato) con la possibilità di unica somministrazione giornaliera.

"Analogamente ad altri dopaminoagonisti - aggiunge Zappia - questa nuova formulazione di agonista dopaminergico dovrebbe ottimizzare il buon funzionamento del farmaco. Le compresse a rilascio prolungato hanno, infatti, il vantaggio di una maggior stabilità dei livelli plasmatici nelle 24 ore, rispetto a quelle a rilascio immediato, che richiedono tre somministrazioni al giorno".

"Spesso, poi, i malati di Parkinson hanno un quadro clinico complesso - conclude Zappia - che richiede l'assunzione di diversi farmaci per gestire i sintomi della malattia e di altre patologie concomitanti. La possibilità di ridurre il numero di compresse senza dover rinunciare all'efficacia della terapia dovrebbe, quindi, migliorare anche l'aderenza terapeutica dei pazienti".