
Il Convitto Nazionale Mario Cutelli di Catania, diretto dal rettore Osvaldo S. Bresmes, rappresenta la più antica istituzione laica di Catania. E' luogo di formazione d'élite da 230 anni, ed oggi continua a svolgere un ruolo significativo per la provincia di Catania. In primis, il compito esclusivo del Convitto era quello di creare i quadri dirigenti della società ottocentesca, seguendo l'idea del suo fondatore: formare giuristi, letterati del ceto nobiliare dell'epoca.
Il Convitto odierno, nella sua versione contemporanea, guarda alla formazione dei giovani, con occhio pragmatico, alle novità e alle problematiche del territorio. Consta di un Liceo Europeo, sotto l'egida della tradizione del Liceo Classico e diventa innovativo per l'introduzione delle lingue straniere, dell'informatica, di due materie veicolate in lingua e con progetti P.O.N.. Inoltre il Convitto, grazie ad un protocollo realizzato con l'Istituto Cervantes, consente, al suo interno, l'apprendimento, il perfezionamento e la certificazione della lingua spagnola.
Molti studiosi si sono alternati nel tempo per raccontare eventi e fatti accaduti in questo celebre istituto e alcune vicende sono state ricostruite, ad esempio, da Santi Correnti, che celebrò i 200 anni della fondazione ed ancora da Salvatore Aldisio, autore del libro "La sala di udienze del Convitto Cutelli".
A testimonianza dell'attività di chi vive l'istituto, il Convitto Cutelli ha editato un libro, dove vengono presentate le fotografie, le vicissitudini salienti di vita quotidiana ed i regolamenti trascritti ed ossequiati dai rettori che nel tempo si sono succeduti ed hanno lasciato un'impronta del loro operato.
"Convitto Nazionale M. Cutelli - 230 anni di Storia, Arte Cultura" è dunque il volume realizzato per far conoscere ed apprezzare la storica Istituzione.

Ha curato la presentazione Giuseppe Barone, preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Catania. Egli ha descritto con pathos e con solerzia l'idea del Conte Mario Cutelli, eminente giurista della Sicilia "spagnola" e della sua eredità, catalogata dalla Sovrintendenza per i BB.CC.AA. di Catania come "Collegio dei Nobili", destinata ai giovani nobili che dovevano essere educati "all'uso spagnolo".
La progettazione è stata attribuita all'architetto Giovan Battista Vaccarini e i lavori di costruzione ebbero inizio nel 1747. Il Collegio dei Nobili fu di fatto fra le prime scuole del '700 siciliano. Il prof. Barone ha inoltre elencato le norme della vita interna dei convittori dell'Istituto, organizzata da vari regolamenti la cui lettura consente una chiara idea dell'istruzione impartita che comprendeva anche insegnamenti e discipline secondarie come l'igiene, l'economia e l'educazione fisica.
Hanno partecipato all'evento: l'Assessorato alla Cultura del Comune di Catania e dal suo assessore Fabio Fatuzzo, l'Orto Botanico e il CRIEA dell'Università di Catania, l'Associazione Polena, il console onorario di Spagna Concetta Bufardeci, il gruppo Ex Allievi del Convitto N. Mario Cutelli. Erano altresì presenti lo scrittore Calogero Pulvino, Angela Rapicavoli del Provveditorato agli Studi di Catania, il presidente del Kiwanis Club di Augusta Gaetano Russotto, Linda Russo Zangara e Antonio Pavone di Italia Nostra.