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Opportunità

PEDAGOGIA DELLA SCENA - CORSO INTERNAZIONALE  DI FORMAZIONE PER FORMATORI TEATRALI


 
 
17 febbraio 2010

Fondazione di Venezia
Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi

PEDAGOGIA DELLA SCENA - CORSO INTERNAZIONALE  DI FORMAZIONE PER FORMATORI TEATRALI

DIRETTO DA ANATOLIJ VASILIEV
COORDINAMENTO SCIENTIFICO DI MAURIZIO SCHMIDT CON LA COLLABORAZIONE DI CRISTINA PALUMBO

La Fondazione di Venezia e la Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi intendono promuovere un seminario triennale di formazione per docenti di teatro diretta da Anatolij Vasiliev, con sede a Venezia.

La necessità di questo progetto deriva dalla consapevolezza che, di tutte le arti, la più importante è quella dell'educazione all'arte. E' da questa arte "madre" - la pedagogia -  che dipende la trasmissione dei saperi, il rinnovamento generazionale e, in una prospettiva di lungo periodo,  l'emersione dei nuovi linguaggi della scena.
Nonostante ciò, se per il ruolo dell'attore, del regista o del drammaturgo viene riconosciuta la necessità della selezione, di un tempo di formazione e di un curriculum professionale, la stessa cosa non può dirsi per il "mestiere" di chi insegna quei "mestieri". La funzione pedagogica è spesso sovrapposta alle altre, pur richiedendo una dose di talento specifico, diverse competenze e maggiore tempo per il suo sviluppo. Forse è per questa complessità ed intrinseca antieconomicità che la nascita alla pedagogia teatrale (almeno in Italia) è stata negli ultimi decenni casuale, determinata solo da una forte investimento di alcuni individui su se stessi.
Eppure un buon maestro può qualificare il sistema teatrale come nessuno degli altri tre ruoli. Da una esperienza di trasmissione magistrale possono nascere attori, registi, drammaturghi, spettacoli, teatri, movimenti artistici. Così, parlando di pedagogia teatrale, ci affacciamo su un paradosso: quello che è il ruolo nevralgico del sistema è il più sottodeterminato. Il sistema teatrale italiano, ad esempio, investe abbastanza su azioni di qualificazione del ricambio generazionale a breve termine; ma poco sulle azioni a più lungo termine che mirino ad un risultato di "seconda generazione" quale è quello atteso dalla qualificazione dei pedagoghi.

Nasce così l'idea di un progetto che dia tempo ad una strategia di ricadute positive a medio e lungo termine. Un investimento di altissimo livello qualitativo per qualificare la formazione di un gruppo di giovani docenti. Il corso, strutturato in tre moduli di 7 settimane ripetuti nell'arco di un triennio, vedrà la presenza continua di Vasiliev che sarà accompagnato da altri docenti di discipline complementari da lui scelti in  un percorso mirato al massimo arricchimento culturale, tecnico ed umano.
Il coordinamento scientifico del progetto è di Maurizio Schmidt (Scuola Paolo Grassi) con la collaborazione di Cristina Palumbo (Fondazione di Venezia).

Il metodo di lavoro, come è consuetudine nella pedagogia del grande maestro russo, sarà attivo e in ensemble. Ogni allievo sarà attuatore prima che insegnante e attraverserà in forma esperienziale le fasi dell'accompagnamento alla pedagogia della scena. La residenzialità del progetto garantirà il massimo di concentrazione intorno al lavoro; la ripetizione nel tempo consentirà la durata necessaria ad un reale processo di formazione. La proposta è perciò quella di un incontro profondo e personale con un grande pedagogo per dedicare un tempo prezioso alla "speranza di fare lentamente qualcosa di realmente necessario per il teatro".


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