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In breve

Arrivederci, prof. Santi Correnti!


 
 
27 agosto 2009
di Stefania Bonifacio*
Santi_Correnti.jpg
*Presidente associazione culturale "L'Elefantino"

Questa mattina, alle ore 5,30 il Prof. Santi Correnti, lo storico della Sicilia, colui che con le sue novantasei pubblicazioni ha restituito dignità e valore a una terra dolorosamente bella e ingiustamente maltrattata da predatori della cultura, è passato a miglior vita.
Ha raggiunto la cara consorte, moglie e madre dei suoi figli, l'angelo della sua vita, la dolce e premurosa Concettina Scirè, scomparsa due anni prima, che dal coro dei beati attendeva di riabbracciare il marito.

Noi figli della Trinacria ci sentiamo orfani, io lo sono per la seconda volta. La prima è stata quando è venuta a mancare la donna che mi ha allevato quando ero bambina, Ines Valenti, creatura forte e materna, dotata di una fede incrollabile, valori che a me sono stati trasmessi nella loro bellezza morale e adesso, la seconda,  perché non è più tra i vivi  il difensore della dignità della Sicilia e restauratore del valore di noi siciliani per troppo tempo offesi da quei boriosi ignoranti che non conoscono il passato dell' "isola del sole".
Lui, Santi Correnti ha trasmesso fiducia e certezza di un riscatto a me, povera creatura, delusa e amareggiata per le ingiustizie subite in ambito sociale, contagiandomi la fierezza di appartenere a una terra che tanto in passato ha contribuito al progresso europeo.

Il lessico e il metodo di raccontare aneddoti, aforismi e curiosità sulla storia della Sicilia, l'ho appreso da lui e non solo partecipando alle sue innumerevoli conferenze, ma anche frequentando la sua casa, il suo studio, leggendo le sue pubblicazioni, assorbendo pian piano la lezione di vita e di entusiasmo che questo luminare mi ha comunicato.
Ricordo quando la prima volta, circa quindici anni fa  lo conobbi direttamente. Lo intervistai in occasione dell'inaugurazione di uno dei tanti istituti scolastici privati della città etnea e lui con fierezza mi fece cenno  al Vallilium , primo dizionario  della lingua italiana e siciliana redatto nel 1500  dallo studioso agrigentino Nicolò Valla, precursore di due anni del Calepinum, il vocabolario stampato  a Reggio Emilia dal frate Ambrogio di Calepio nel 1502  .
Da quel momento iniziano le mie frequentazioni nella sua casa. Conobbi la moglie, adorata sposa, la prof.ssa Concettina Scirè che io definii la grazia personificata, il suo studio le cui pareti erano fatte di libri, logicamente un'alta percentuale erano i suoi, le sue fatiche, le sue conquiste.

Ricordo l'entusiasmo e l'orgoglio con cui declamava aneddoti, aforismi ora in latino, ora in vernacolo, ora in lingua italiana e le simpatiche e interessanti  curiosità sull'illustre passato della nostra isola che io cominciai ad apprezzare.
E' stata la conoscenza della storia della Sicilia espressa con la sua energia di studioso comunicatore, a restituire vigore alla mia persona e a quella di tanti siciliani demoralizzati da pregiudizi sulla nostra cultura.
Grazie a lei professore ho potuto costruire meglio la mia funzione di giornalista e comunicatrice della cultura siciliana, grazie a lei ho avuto la forza di cominciare a trasmettere questo germe della cultura nostra nel mondo, considerando come tappa iniziale Berlino.

Grazie Professore.il mio non suole essere un commiato, ma un arrivederci
"Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore;
tu se' solo  colui da cu' io tolsi
lo bello stilo che m'ha fatto onore."