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In breve
Orto botanico

Progetto City lab "Natura senza barriere"


 
 
06 aprile 2009
di Luisa Trovato
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"Natura senza barriere" è l'iniziativa del progetto City Lab presentata all'Orto Botanico di Catania, diretto da Pietro Pavone, per l'integrazione dei diversamente abili al turismo accessibile. L'offerta s'inquadra fra i propositi dell'Assessorato alle Politiche Scolastiche - Progetto City Lab del Comune di Catania.
L'assessore alle Politiche Scolastiche - Progetto City Lab  Sebastiano Arcidiacono, rappresentante della Giunta di Raffaele Stancanelli, ha spiegato ai convenuti il significato di City Lab - officina di professionalità e creatività, nata nel 1998 con apposita delega, con lo scopo di valorizzare il patrimonio di idee e di talenti del territorio. Sino ad oggi conta più di 7000 persone coinvolte e 20 sezioni di tematiche trattate. Dal 2006, inoltre, il progetto City Lab si occupa anche di disabilità, con sezioni dedicate 'Teatrabilità','Musicabilità' e ultima 'Natura senza barriere'. Partner e sostenitori del progetto sono il Ministero dell'Interno, che partecipa con Fondi UNNRA (Amministrazione delle Nazioni Unite per l'Assistenza e la riabilitazione), la Provincia Regionale di Catania, l'Ente Parco dell'Etna, il Consorzio Area Marina Protetta "Isole Ciclopi", l'UNPLI Sicilia (Unione Nazionale Pro Loco), l'IPSIA Enrico Fermi di Catania, il Lions Club Faro Biscari di Catania, Trimondo Viaggi, la Banca San Paolo e altri ancora che, con la loro partnership, hanno contribuito negli anni al successo del progetto -.
Nel corso della conferenza l'assessore Arcidiacono ha illustrato le "Visite guidate", che si eseguiranno da maggio a settembre 2009 nell'area del Parco dell'Etna e dell'Area marina protetta "Isole Ciclopi", all'interno dell'iniziativa "Natura senza barriere" sul turismo accessibile con la partecipazione di utenti e strutture abilitati alla disabilità.
Fra i percorsi accessibili del Parco dell'Etna si annovera quello che conduce al giardino botanico "Nuova Gussonea"che ricrea ambienti naturali del territorio etneo. Il giardino nasce, infatti, dalla collaborazione dell'Università di Catania e dall'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Catania.
Per il Parco dell'Etna il commissario straordinario Ettore Foti assieme al direttore Giuseppe Spina e al referente per lo "stage" del progetto City Lab, Francesco Pennisi. Lo stage era suddiviso in una parte teorica redatta nella sede di Scienze Politiche di Catania ed una laboratoriale al Parco dell'Etna.

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Il commissario Foti ha informato che sono stati resi accessibili alla percorribilità 1158 mt. Trattasi di un sentiero detto dei 5 sensi fruibile a partire da maggio. Sono presenti molti elementi della biodiversità etnea, come frutteti tipici, ginestreti, piante officinali, piante endemiche (Betula aetnensis), vitigni autoctoni in oltre 35 varietà, che nel loro insieme costituiscono vera e propria Banca del Germoplasma. L'area comprende, anche, il medievale Monastero benedettino.
Anna Polimeni, vice prefetto vicario Ufficio Territoriale del Governo di Catania, ha testimoniato il coinvolgimento al progetto da parte del Ministero dell'Interno con i Fondi UNNRA - Dipartimento per le libertà e l'immigrazione - , che dal 2006 avvia corsi di formazione e riqualificazione per le persone in mobilità o che hanno perso il posto di lavoro.
Elena Di Blasi, presidente del Lions Club "Faro Biscari" Catania, ha confermato gli intenti di solidarietà con il progetto "lasciamo un segno del nostro operato", donando al Parco dell'Etna una sedia a rotelle, fruibile, da persone diversamente abiliti.
L'UNPLI Sicilia ha partecipato destinando le proprie sedi per la formazione dei "progettisti di itinerari turistici". I corsisti, durante lo stage, hanno predisposto una mappa dei siti accessibili del territorio etneo.
In conclusione, l'obiettivo del progetto 'Natura senza barriere' è stato quello di promuovere un turismo sociale per tutti. Se si tiene conto della domanda, oltre 36 milioni di richieste di turismo accessibile in Europa, è necessario creare una rete territoriale in grado di soddisfarle e renderle adeguate ai bisogni di integrazione e di miglior qualità di vita dei diversamente abili.