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In breve
Orto botanico

'Arianna e il Minotauro', presentato il libro di Donatella Polizzi


 
 
11 marzo 2009
di Luisa Trovato
copertina polizzi.jpg

L'Orto Botanico di Catania è divenuto location per accogliere la presentazione del libro "Arianna e il Minotauro" di Donatella Polizzi edito da A&B Editrice.
Il direttore del Dipartimento di Botanica Pietro Pavone ha dato il benvenuto ai presenti, introducendo i relatori Francesco Pira, docente di Comunicazione all'Università di Udine, Elvira Seminara, giornalista e scrittrice, Ferdinando Testa, docente di Psicologia del sogno alla Scuola di Psicologia Analitica di Roma.
Inoltre la figura dell'attrice Stefania Giuliano ha ripercorso le parole di alcune pagine del libro, lasciando affascinanti gli astanti. Donatella Polizzi autrice di volumi fotografici oggi varca la soglia dell'introspezione femminile per descrivere la sua prima creatura romanzesca "Arianna".
"Arianna  e il Minotauro" indica un percorso per raggiungere la consapevolezza del sé, proponendo un luogo ideale, il piano virtuale della chat. Luogo di solitudine interiore che consente il contatto con mille altre solitudini. Il computer è lo strumento che consente a sua volta la connessione, malgrado la lontananza fisica di ogni essere.
In particolare racconta Donatella Polizzi - la mia Arianna parla con tantissimi uomini.e alla fine parla di sé, vive un innamoramento immaginario che tange la sua vita in maniera parallela alla quotidiana routine, non intaccando dunque la sua reale esistenza.

Il fattore virtuale consente alla protagonista di esperire rapporti e dire cose che la fortificano sul piano emozionale, raggiungendo una maggiore cognizione della suo senso erotico. Arianna diventa una profumiera capace di rapire gli uomini col solo potere intimo della parola e della voce. La scelta del titolo del romanzo "Arianna e il Minotauro" ricade sulla leggenda di Teseo ed Arianna,  per far intuire che il mito della ricerca dell'io è universale.

Il labirinto è il luogo virtuale dove in ogni tempo si ricerca il possesso della propria anima ed interiorità, il filo, in questo frangente, è il filo del computer da cui passano le emozioni di ciascun essere. Infine il Minotauro, l'incarnazione del mostro, è il  vuoto dell'interiorità, depositario di paura ed incertezza. Arianna nel suo interfacciarsi con le realtà  che costruisce, oltre alla fortificazione del proprio sé, deve approdare al punto d'equilibrio, costituendo la piattaforma da cui creare caleidoscopiche ed autentiche emozioni.