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In breve

Al servizio dello Stato: Mario Cutelli e la nobiltà "Virtuosa" nella Sicilia del Seicento

Convegno nell'ambito delle celebrazioni del 230° anniversario del Convitto Nazionale "Mario Cutelli" del Collegio dei Nobili (1779-2009)


 
 
10 febbraio 2009
di Luisa Trovato
tavolo Convegno 230 Cutelli.jpg

Al via le celebrazioni del 230° anniversario del Convitto Nazionale Mario Cutelli, diretto dal rettore Osvaldo Bresmes , con il convegno 'Al servizio dello Stato. Mario Cutelli e la nobiltà "virtuosa" nella Sicilia del seicento".

Centro di questa manifestazione è stata la prolusione di Giuseppe Barone, ordinario di Storia Contemporanea e direttore del Dipartimento di Analisi dei Processi politici, sociali e istituzionali dell'Università di Catania, che ha analizzato le vicende biografiche e politiche del giurista Mario Cutelli (1589-1654).

"Nelle sue opere ed azioni da magistrato della Magna Curia e del Tribunale del Real Patrimonio - riferisce il professore Barone, riguardo il giurista Cutelli - si evince l'impegno nella lotta contro il particolarismo feudale del baronaggio siciliano, i privilegi e le usurpazioni del S. Uffizio, le continue alienazioni del demanio regio provocate dal rapace fiscalismo spagnolo.

La sua "utopia" consisteva nel predisporre le fondamenta per una nobiltà civica, onesta e studiosa, capace di buon governo. Tale dettame fu acquisito ed inserito fra i progetti del duca di Olivares, primo ministro di Filippo IV, con l'intento di superare la crisi dell'impero di Spagna, attraverso l'assimilazione culturale e politica delle aristocrazie regionali ed una più equa distribuzione delle cariche pubbliche ai patriziati urbani. In tal senso Cutelli - continua il prof. Barone -  dispose nel suo testamento la fondazione di un Collegio dei Nobili per la formazione giuridica della gioventù aristocratica catanese, che nel corso del XVIII e XIX secolo sarebbe diventato un riferimento importante per la selezione delle classi dirigenti urbane".


pubblico 230 convegno Cutelli.jpg

Sono intervenuti, per i saluti istituzionali, il capo di Gabinetto Marco Romano, in rappresentanza del sottosegretario del MIUR on. Giuseppe Pizza, il rettore di Catania Antonino Recca, il prefetto di Catania Giovanni Finazzo rappresentato da un suo funzionario, il questore di Catania Michele Capomacchia, il vicepresidente della Provincia Regionale di Catania Nello Catalano, il presidente della Camera di Commercio di Catania Pietro Agen, rappresentato dal componente di Giunta camerale consigliere Carlo Romano, il sovrintendente ai Beni Culturali di Catania Gesualdo Campo, l'assessore alla Cultura del Comune di Catania Fabio Fatuzzo, ed ancora  il direttore marittimo della Sicilia Orientale e comandante della Capitanerie di Porto di Catania, Amm. Domenico De Michele, contrammiraglio Gaetano Russotto,  il direttore dell'Orto Botanico Pietro Pavone, il direttore del CRIEA Francesco Furnari, presenziavano ancora il console onorario di Spagna Concetta Bufardeci, la restauratrice Ivana Mancino, l'architetto Ivo Celeschi, gli scrittori Calogero Pulvino e Alessandro De Felice, il preside della SMS Macherione di Giarre Carmelo Torrisi, l'avvocato Francesco Vasta, il fotografo Domenico Morizzi.