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In breve
Orto botanico

Aree protette e sviluppo del territorio etneo

Convegno in collaborazione con i Lions Catania Est e il Parco dell'Etna

 
 
11 dicembre 2008
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L'Orto Botanico di Catania è stato sede del convegno "Aree protette e sviluppo socio-economico del territorio Etneo. Dati e proposte". L'evento, nato dalla collaborazione del Dipartimento di Botanica dell'Università di Catania con il Lions Club Catania Est ed il Parco dell'Etna, ha avuto l'attenta partecipazione del Magnifico Rettore dell'Università Antonino Recca e di altri rappresentanti delle Istituzioni. Ha aperto il convegno il direttore  prof. Pietro Pavone che ha trattato "La storia e le finalità dell'Orto Botanico".

Gioachino Ferro, ordinario di Botanica ha relazionato su "Le risorse naturali del Parco dell'Etna, sulla base di dati floristici, vegetazionali e faunistici". L'esposizione, resa interessante anche dalla proiezione di diapositive, non ha trascurato le unità sistematiche endemiche del M.te Etna, le sue specie rare e in pericolo di estinzione, le comunità vegetali più rappresentative delle Zone protette del Parco, Siti d'interesse comunitario. Ampio spazio è stato dato anche alle principali cause di degrado di alcune comunità vegetali, con proposte di potenziamento per la gestione e le risorse del luogo.

Ettore Foti, commissario del Parco dell'Etna,  nella sua trattazione "Aree naturali protette e sviluppo socio- economico" ha interessato gli intervenuti con un resoconto dettagliato delle  problematiche legate alla gestione del Parco e al raggiungimento di un equilibrio tra le esigenze di salvaguardia dei beni naturalistici e le istanze di utilizzazione economica e fruizione del territorio che provengono dalle popolazioni interessate.

Il commissario Foti riferisce - uno sviluppo sostenibile può soddisfare i bisogni dell'attuale e futura generazione. Un ambiente protetto assume un ruolo di primaria importanza e gli attori coinvolti, amministratori, tecnici, associazioni, enti di ricerca, imprenditori e semplici cittadini debbono contribuire al miglioramento e allo sviluppo delle proprie condizioni di vita.

Sono molti i settori ancora da valorizzare soprattutto al turismo di qualità. In particolare mi riferisco al geoturismo con l'obiettivo è di salvaguardare non soltanto l'ambiente ecologico, ma le caratteristiche geografiche, la combinazione tra risorse naturali e umane che fanno sì che un luogo si distingua da un altro. Il territorio del Parco si presta ad un turismo escursionistico per gli appassionati di trekking in tutte le stagioni; turismo accessibile per i diversamente abili; turismo culturale ed enogastronomico, turismo religioso, che valorizza l'ancestrale rapporto tra la lava e la fede tra le eruzioni dell'Etna ed i simbolici e suggestivi luoghi di culto eretti nel corso dei secoli dalle popolazioni; ippoturismo, che abbina la crescente passione per il cavallo con gli splendidi percorsi naturali dell'area protetta; turismo congressuale. Ho citato solo alcune "nicchie", altre ancora se ne potrebbero scoprire. Per fare meglio risaltare tutti questi aspetti, va fortemente perseguito l'obiettivo della creazione di un marchio di qualità ambientale e turistica nell'area protetta del Parco.

Andrea Ventimiglia, infine in qualità di coordinatore provinciale dell'Osservatorio"J.Maritain" ha moderato gli interventi conclusivi.