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In breve
Orto Botanico

La Biodiversità del paesaggio vegetale dell'Etna

Lectio Magistralis di Emilia Poli nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario


 
 
09 giugno 2008
di Luisa Trovato

L'Orto Botanico ha ospitatola lectio magistralis  "La biodiversità del paesaggio vegetale dell'Etna" di Emilia Poli Marchese, ordinario di botanica e direttore del giardino alpino "Nuova Gussonea", a cui hanno partecipato studenti, allievi e docenti, tra cui il preside della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, Antonino Lo Giudice.

Il direttore dell'Orto Botanico Pietro Pavone ha accolto con plauso l'iniziativa, inserendola fra le attività del 150° anniversario della fondazione del giardino museale.

Emilia Poli Marchese ha trattato la tematica indicata con la stessa passione dedicata alla sua attività di studio e di ricerca.

La lezione iniziata con alcune precisazioni sulla Biodiversità e sul significato che essa oggi ha nei diversi ambiti internazionali, si sofferma sul significato del paesaggio, inteso in senso ecologico, costituito cioè dall'insieme degli  ecosistemi presenti nel territorio, individuabili grazie alle comunità vegetali.

Si evidenziano i caratteri di singolarità dell'Etna, vulcano attivo più alto d'Europa che si erge nel cuore del Mediterraneo ed i fattori ambientali che ne determinano e influenzano il paesaggio vegetale.

Vengono poi passati in rassegna, con immagini, gli aspetti salienti del paesaggio vegetale dell'Etna che, come su tutte le montagne, si distribuisce sul vulcano in piani altitudinali. In ciascun piano il paesaggio vegetale, in origine costituito da comunità al massimo del loro livello evolutivo (vegetazione climax  o vegetazione naturale potenziale), oggi è costituito da comunità corrispondenti a livelli dinamici diversi, dai più semplici a quelli più evoluti. E' stato illustrato il paesaggio di ciascun piano altitudinale, costituito sia dagli aspetti naturali, sia da quelli colturali, sostituitisi ai corrispondenti aspetti naturali.

In particolare è stato poi introdotto un excursus sulla Biodiversità del paesaggio vegetale delle colate laviche, ove si svolge un processo naturale fra i più suggestivi. Qui i primi colonizzatori sono gli organismi più primitivi (Alghe azzurre e batteri) a cui man mano si aggiungono le prime scolte pioniere a crittogame, seguite nel tempo da comunità caratterizzate dalle piante vascolari che si insediano nei vari habitat in funzione della disponibilità di suolo.

Un cenno è stato fatto al Giardino botanico Nuova Gussonea,  struttura localizzata nel piano altitudinale proprio dei boschi di Pino laricio e di Faggio, ove da circa 30 anni  si opera per la conservazione della biodiversità di piante e comunità etnee.

Viene illustrato infine il paesaggio vegetale del piano di alta montagna, sito al di sopra del limite climatico delle foreste e caratterizzato da una vegetazione endemica dominata dallo spino santo fino a circa 2450 m di altiutidine. Oltre tale quota il paesaggio è caratterizzato da una comunità endemica pioniera, costituita quasi esclusivamente da specie endemiche, che si spinge fino al limite col deserto vulcanico, zona sommitale dell'Etna,  ove le forze distruttrici del vulcano  impediscono ogni forma di vita.

La fine della lezione è stata segnata da parole di elogio, da parte del preside della facoltà di Scienze, per l'impegno che Emilia Poli Marchese ha profuso sin dai primi anni all'attività didattica e scientifica, svolta sempre con dedizione ed entusiasmo, sono poi seguiti gli omaggi floreali da parte del Dipartimento di Botanica e di allievi e studenti.