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Ricerca

Napolitano, più soldi per ricerca e ricercatori


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - MILANO, 6 DIC - In visita all'Istituto Mario Negri, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è complimentato con il prof. Silvio Garattini per gli eccellenti livelli di attività dell'istituto ed ha sollecitato un maggiore impegno di risorse pubbliche per la ricerca e retribuzioni meno basse per i ricercatori. "E' assolutamente vero - ha detto Napolitano - che c'é un riconoscimento formale dell'importanza della ricerca scientifica, ma a questo corrispondono fatti del tutto insufficienti quando si arriva al nodo, che è quello delle risorse pubbliche da destinarvi. Ci si trova dinanzi a incrostazioni o sedimentazioni e allocazioni molto difficili da scalfire. Occorre una seria svolta, un grandissimo sforzo. Come occorre su questo tema un impegno di medio-lungo periodo, perché bisogna fare sulla ricerca scientifica la scelta di alcuni indirizzi condivisi al di là dell'alternanza politica alla guida del Governo, dei mutamenti delle maggioranze". E' anche una questione di uso delle risorse e di un contesto programmatico nuovo a livello europeo per usare le risorse con un maggiore coordinamento degli sforzi che si fanno, ha concluso, aggiungendovi il molto applaudito passaggio sulla remunerazione dei ricercatori che "in Italia è troppo basso".

"Bisogna essere grati al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per aver sollevato oggi con tanta forza il tema delle risorse pubbliche destinate alla ricerca e delle retribuzioni dei ricercatori". Lo afferma il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi, sottolineando che le parole di Napolitano sono un "richiamo alla responsabilità".. "Le cifre oscillano mediamente tra gli 800 e i 1200 euro, il più clamoroso oltraggio sociale - commenta il ministro in una nota - al principio del merito che si possa immaginare. Le parole del Presidente - conclude - sono un richiamo, che io sento fortemente, alla responsabilità di tutte le istituzioni, a partire dal Governo e dal Parlamento".