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Ricerca

Nel 2008 dote 500 mila euro a scienziati under 40


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 6 DIC - Una 'dote' di 500.000 euro per ogni ricercatore under-40 la cui idea sarà stata selezionata da una commissione ad hoc. La strada, che finalmente 'apre' ai giovani ricercatori e pone come unico criterio quello della meritocrazia, è tracciata nero su bianco dalla Finanziaria 2008. Grazie a due emendamenti approvati in Senato, infatti, a disposizione dei giovani scienziati ci saranno, a partire dal prossimo anno, fondi per 81 milioni di euro.

Due emendamenti proposti dal presidente della commissione Sanità del Senato Ignazio Marino che oggi, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il Nobel Rita Levi Montalcini e la presidente della commissione Istruzione del Senato Vittoria Franco, ha appunto sottolineato "l'impegno" di Palazzo Madama per la ricerca ed i giovani scienziati. Rispetto alla Finanziaria del 2007, ha spiegato Marino, i fondi per gli scienziati sotto i 40 anni raddoppiano, passando dal 5 al 10%, per un totale appunto di 81 mln di euro rispetto ai 17 mln previsti per il 2007. In pratica, già da quest'anno, ciò significa che il giovane ricercatore vincitore avrà a disposizione per il suo progetto 500mila euro.

Ma il provvedimento in favore degli scienziati under-40, ha ricordato Marino, prevede altri due aspetti di svolta: la commissione che giudicherà i progetti sarà formata da 10 membri anch'essi al di sotto dei 40 anni e per la metà stranieri ("in questo modo si assicura che vangano esclusi i baroni universitari") e i fondi verranno assegnati al ricercatore e non all'ente di ricerca (quindi lo scienziato potrà proporre la sua idea all'ente che vuole portando con sé i finanziamenti necessari). Inoltre, ogni ricercatore, anche se precario, potrà proporre il proprio progetto: "Sarà giudicato - assicura Marino - solo in base al merito. In pratica, non abbiamo inventato nulla di nuovo, perché la meritocrazia, che finalmente viene così introdotta anche da noi, è il criterio di base in tutto il mondo per l'attribuzione delle risorse a coloro che sono davvero i migliori".

Una svolta necessaria, ha sottolineato, alla luce del quadro attuale della Ricerca italiana. Solo alcuni dati: "L'investimento in Ricerca è l'1,4% del Pil contro ad esempio il 3,51% della Finlandia e il 4,27% della Svezia; sono solo 82.500 i nostri ricercatori, contro 1,4 milioni in Usa e i 204.000 della Francia. E altra nota dolente - ha rilevato Marino - è l'età media dei ricercatori, passata negli ultimi 20 anni da 38 a 57 anni, tanto che l'età media dei capi dipartimento del Cnr è, ad esempio, di 68 anni". Ed infatti, ha commentato Franco, "il futuro della Ricerca sta proprio nel ringiovanimento dei nostri scienziati. L'attuale età media è infatti insostenibile e gli emendamenti approvati segnano, per questo aspetto, una svolta importante".

Entusiasta il giudizio di Rita Levi Montalcini: "Per la Ricerca in Italia è un momento rivoluzionario, perché finalmente, si dà spazio al merito" e non più ai criteri della "appartenenza a gruppi di potere o della 'vicinanza' ai baroni delle università. Per me - ha commentato il NObel - è un privilegio, avendo quasi un secolo di vita, essere qui per vedere l'inizio di un periodo nuovo".

"Voglio sottolineare la notizia che arriva da Palazzo Madama, cui hanno giustamente dato così grande rilievo i senatori Marino e Levi Montalcini: in Finanziaria i fondi destinati ai giovani ricercatori raddoppiano nel 2008". Lo dichiara il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi. "C'é piena sintonia - aggiunge - con la linea seguita dal governo e da questo Ministero, che ha, per esempio, riservato il 10% dei 150 milioni dell'ultimo bando Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) ai più giovani. Su questa linea ora bisogna proseguire"..