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Università

Test, irregolarità solo a Medicina


 
 
01 dicembre 2017

UNIVERSITA': TEST; MUSSI, IRREGOLARITA' SOLO A MEDICINA

 

(ANSA) - ROMA, 26 SET - "Le truffe identificate e le denunce che si sono succedute si concentrano sulle prove di ammissione ai corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria. Nulla di irregolare, invece, per le altre discipline per cui è previsto il numero chiuso, secondo normative europee: veterinaria, architettura e ingegneria". Lo ha sottolineato il ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi durante un'audizione in commissione Cultura alla Camera. Il ministero, ha sottolineato Mussi a proposito dello scandalo dei test d'accesso a Medicina che ha coinvolto vari atenei, "ha chiesto a Polizia e magistratura accertamenti anche nei casi di anomalie statistiche, come nel caso dell'Università di Messina dove risulta una concentrazione dei voti più alti, e questi accertamenti sono in corso". Quanto all'idea di un annullamento per tutte le prove, "questo non è nei poteri del ministro, ma ad ogni modo - ha commentato Mussi - bisogna stare attenti a non sanare un'ingiustizia con un 'altra ingiustizia: gran parte di questi giovani si e' comportata correttamente e non sarebbe stato giusti punirli annullando tutte le prove". Mussi ha quindi ribadito la necessità di migliorare i sistemi di protezione dei dati e controllo dello svolgimento delle prove: "Con l'evoluzione delle tecnologie - ha detto - c'é bisogno di sistemi appropriati. Non è semplice attrezzarsi in tal senso, ma si può fare molto". Poi, un'assicurazione: "Sarà una battaglia senza tregua - ha detto Mussi - per garantire trasparenza e legalità nell'Università. Oggi ci sono cadute di coscienza tali - ha aggiunto - che in molti casi non si sente neppure più il bisogno della dissimulazione". Quanto al nodo degli accessi: "Sono contrario al numero chiuso e credo - ha detto il ministro, specificando che per alcuni corsi l'Italia è comunque vincolata da normative europee - che una discussione parlamentare su tali materia sia opportuna e che si possa preparare una revisione della legge 264 che prevede appunto l'accesso limitato".

 

(ANSA) - ROMA, 26 SET - Troppo pochi i posti previsti per i corsi in odontoiatria. Ad affermarlo è il ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi: "Non trovo congrui - ha affermato il ministro durante un'audizione in commissione Cultura alla Camera - gli 800 posti per Odontoiatria". "In un paese in cui, come il nostro, c'é una così scarsa concorrenza e dei costi così alti per le cure odontoiatriche - ha sottolineato Mussi - il fatto di avere solo 800 posti disponibili sembra più consono all'esigenza di tutelare una categoria che non di far fronte alla domanda effettiva dei cittadini". Per questo, "i numeri e gli accessi ai corsi a numero chiuso - ha concluso il ministro - vanno rivisti ed occorre lavorare ad una rapida diminuzione di questi corsi".

 

UNIVERSITA': TEST; A MESSINA ATENEO SCOPRE ALTRE 'ANOMALIE'

(ANSA) - MESSINA, 26 SET - L'inchiesta sui test d'ingresso alla facoltà di Medicina di Messina si arricchisce di nuovi particolari. L' ateneo dello Stretto non è soltanto il luogo in cui, come ha denunciato il ministro Fabio Mussi, si concentrano i candidati più brillanti d' Italia. Un'altra "anomalia statistica" riguarda coloro i quali hanno svolto la prova nell'aula 3 del padiglione D e nell'aula 4 del padiglione F, dove si registra il numero più alto di candidati con il punteggio massimo di "70". Nell'aula 3 sono stati 45, nella 4 altri 26. Il pro rettore Mario Centorrino spiega che anche questa circostanza è stata segnalata alla Procura. L'università, dal canto suo, ha istituito due commissioni di indagine, presiedute da Manuele Scrivani, preside di Medicina, e da Letizia Latona, preside di Scienze statistiche. L'indagine interna mira a fare chiarezza anche sulla presenza, tra i 1.200 candidati, di un gruppo di studenti "attempati". Il sospetto è che abbiano partecipato ai test solo per suggerire agli amici, ai candidati "veri" che hanno superato la prova, le risposte giuste. L'università sta cercando di fare chiarezza anche su una serie di corsi di preparazione a pagamento tenuti da docenti e professionisti. La necessità di fare ricorso a queste scuole "riservate", sarebbe legata ai livelli di difficoltà dei test, che uno studente con la maturità liceale non sarebbe in grado di affrontare.