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Atenei

Mussi: liberare l'università da corrotti e corruttori


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 18 SET - Liberare l'università da corrotti e corruttori: è l'impegno ribadito oggi con forza dal ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi che, a questo proposito, ha incontrato stamani l'Alto Commissario Anticorruzione nella Pubblica amministrazione Achille Serra.

"Ho chiesto a Serra - ha spiegato Mussi - di collaborare perché abbiamo bisogno, di fronte ai casi di truffa e di manipolazione venuti alla luce in questi giorni per i test di accesso alle facoltà a numero chiuso, di colpire duramente i responsabili, ma anche di identificare esattamente le dimensioni del fenomeno". "Gli obiettivi - ha spiegato Serra - sono due, valutare l'entità del fenomeno a livello nazionale e fare in modo di prevenire gli illeciti". Secondo l'ex prefetto di Roma, il fenomeno "é più ampio di quanto traspare".

Secondo il ministro, se "bisogna tendere la mano a chi ha contato soltanto sulle proprie forze" per superare i test, è "indispensabile liberare gli atenei da corrotti e corruttori". "Credo - ha osservato Mussi - che il ministero possa collaborare con il prefetto Serra per poter fare quest'anno scelte giuste e prevenire per gli anni successivi. Questo non è l'anno della corruzione, il fenomeno esisteva, è soltanto esploso, si sono scoperchiate alcune pentole e io sono contento di ciò. Ora bisogna mobilitarsi per prevenire altre truffe. Già quello che è emerso è sufficientemente ampio per essere uno scandalo, ma voglio essere sicuro che non ci siano profondità inesplorate".

Mussi, che continua a ricevere molte segnalazioni di irregolarità, anche in forma anonima, ha quindi ricordato gli interventi già decisi per gli atenei di Catanzaro, Bari e Messina ("curioso che qui i voti più alti siano tutti concentrati nella stanza 3D") e ha confermato che saranno avviate inchieste, coinvolgendo la magistratura, per chiarire qualsiasi punto oscuro. Serra ha messo l'accento sul fatto che l'Alto commissariato avrà il compito di prevenire la corruzione, soprattutto verificando la reale ampiezza del fenomeno; per quanto riguarda gli illeciti già emersi, invece, sarà compito della magistratura procedere.

Il ministro, infine, ha ribadito l'opportunità di una riforma complessiva del sistema del numero chiuso, delle prove e anche della trasparenza delle procedure. "Io sono contrario al numero chiuso, ma ci sono vincoli europei per cinque professioni. E' evidente - ha osservato - che la riduzione dei corsi a numero chiuso deve andare di pari passo con i mezzi forniti alle università per fornire percorsi didattici adeguati. Non basta emettere gride ma si devono creare le condizioni perché possano realizzarsi".