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Università

Test, rischio annullamento


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 11 SET - L'Avvocatura dello Stato ha già inviato al Ministero i suoi pareri sullo scandalo dei test-truffa per i corsi universitari a numero chiuso: secondo indiscrezioni, potrebbero essere annullate soltanto le prove di Catanzaro, ma per una vicenda analoga nel 2000 furono annullati i test in tutta Italia. Tuttavia, poiché quella dell'Avvocatura é una posizione non vincolante, l'ultima parola su un eventuale annullamento delle prove spetta al ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, che in queste ore sta rientrando da una missione di lavoro in Sud Africa.

Intanto, oggi la vicenda - tra chiarimenti, autodifese e polemiche - ha continuato a tener banco. Non ci sono indagati, almeno per il momento, nell'inchiesta avviata dalla Procura di Catanzaro per accertare se siano stati commessi illeciti nello svolgimento dei test di ammissione ai corsi a numero chiuso gestiti dalla facoltà di Medicina. Il sostituto procuratore Salvatore Curcio, titolare dell'inchiesta, sta proseguendo l'esame degli atti per accertare dove, quando e con quali modalità sono stati sottratti dai plichi inviati all'Università i tre modelli di test mancanti rispetto al totale che avrebbe dovuto essere consegnato.

Il rettore dell'Università di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo, attende "con serenità" la decisione del Ministro Mussi. Al Tribunale della Libertà pugliese si è, invece, rivolto l'avvocato che tutela il direttore del corso di laurea in odontoiatria dell'Università di Ancona Maurizio Procaccini, indagato nell'ambito dell'inchiesta di Bari sui test di ammissione, chiedendo il riesame rispetto al provvedimento del sequestro di documenti e conti bancari acquisiti nel corso delle perquisizioni nello studio del suo assistito e all'Università. L'Università "d'Annunzio" di Chieti-Pescara si considera parte lesa nella vicenda sui test di selezione per l'accesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia e al Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria, e afferma che "non risultano indagati" tra i suoi docenti.

Sul futuro dei test le prese di posizione sono di segno diverso. Se il rettore dell'università di Bologna, Pier Ugo Calzolari, si dice contrario all'abolizione dei test, l'Anaao Assomed, il sindacato maggiormente rappresentativo della dirigenza medica, chiede "rimedi radicali per cambiare un sistema divenuto fonte di inefficienza e corruzione". E gli studenti non intendono stare a guardare. L' Unione degli universitari (Udu) ha già annunciato per martedì 18 settembre, una manifestazione davanti al ministero dell'Università per sollecitare un intervento del ministro e Azione universitaria intende promuovere proteste tutti gli atenei per il caos in cui è stato gettato il settore "dall'incapacità del Ministero di gestire i test di ingresso".