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Fondi Ue, Italia seconda per progetti presentati


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - L'Italia è al secondo posto nel continente come numero di progetti presentati per i finanziamenti dell'Unione Europea nell'ambito del settimo programma quadro. Le domande sono 980 come ha confermato Stefano Vella, dirigente dell'Istituto Superiore di Sanità, durante un convegno sulle possibilità per l'Italia nell'accesso ai finanziamenti europei. Stando anche all'esperienza dei bandi precedenti, però, difficilmente le domande saranno tutte accettate. Anche nell'ambito del sesto programma infatti l'Italia era seconda per numero di domande, ma solo ottava per finanziamenti ricevuti. "Questa cifra è un po' come dare il numero di partecipanti a un'Olimpiade - conferma Vella, che fa parte della commissione incaricata di valutare i progetti - solo il 26 luglio si potrà sapere come sono andati in realtà. Il nostro problema è che siamo in ritardo nel modo in cui presentiamo i progetti, dagli altri paesi arrivano in blocco, noi riusciamo a ottenere risultati perché siamo ingegnosi, ma non riusciamo a fare sistema". Il settimo programma quadro dell'Ue distribuirà 50 miliardi di euro in sette anni. Al primo posto nel numero di richieste c'é la Germania, che ci precede di circa 400 (i numeri definitivi si sapranno a fine luglio) progetti. I motivi dello scarso successo italiano nei bandi precedenti sono stati spiegati da Giorgio Clarotti, che dirige il settore grandi progetti della Commissione Europea: "In media i paesi europei spendono il 2% del Pil in ricerca, l'Italia solo l'1% - sostiene Clarotti - questo fa sì che molti più ricercatori italiani si rivolgano ai bandi europei. Però mentre all'estero a presentarsi sono i migliori, nel nostro paese ci sono anche progetti non di qualità, che quindi vengono bocciati".