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Ricerca

Mussi: Obiettivo Lisbona irraggiungibile per Italia


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 20 GIU - L'Italia non riuscirà a raggiungere l'obiettivo di Lisbona, ossia non riuscirà ad assegnare alla ricerca il 3% del prodotto interno lordo (Pil). Lo ha detto oggi a Roma il ministro dell'Università e la Ricerca, Fabio Mussi, nella manifestazione nazionale sulla ricerca organizzata dalla Flc Cgil. "Per noi Lisbona è un obiettivo irraggiungibile al 2010: vorrebbe dire avere a disposizione 45 miliardi in più nelle prossime leggi finanziarie", ha rilevato Mussi. Sarebbe invece ragionevole, ha aggiunto, un aumento dello 0,7%. Quello che è certo, secondo il ministro, è che "pensare di recuperare competitività senza ricerca è sicuramente una grande illusione. Conoscenza e ricerca - ha detto ancora - devono diventare scelte strategiche".

Attualmente, ha osservato Mussi, negli investimenti in ricerca l'Italia è il fanalino di coda in Europa: "quasi tutti i nostri partner sono già sulle percentuali di Lisbona". I Paesi scandinavi, ha proseguito, sono addirittura oltre, Francia, Germania e Gran Bretagna ci arriveranno entro il 2010, la Spagna sta aumentando gli investimenti in ricerca al ritmo del 30% l'anno. Anche la Russia é sempre più attenta alla ricerca, con un aumento degli investimenti pari al 15% l'anno. "L'Italia - ha rilevato - è ancora ferma all'1,1%". Una cifra che per il ministro è lo specchio di una situazione "che certamente non può durare e non può durare per me". E ricordando le dimissioni minacciate nell'autunno scorso per via dei finanziamenti per la ricerca, il ministro ha detto oggi: "non ripeterò la minaccia". "Mi sento corresponsabile di ciò che fa il governo", ha aggiunto, ma si dice "convinto" della scelta di rimettere i conti pubblici in regola nell'arco di un anno. "Riordinare i conti - ha aggiunto - ha provocato sofferenze squilibrate: le imprese non hanno sofferto come la ricerca". Ma adesso, ha detto Mussi, la priorità deve essere riuscire a mantenere la rotta verso gli obiettivi della ricerca a livello europeo. "Bisogna mantenere gli impegni europei". Buona, intanto, la risposta del mondo italiano della ricerca al Settimo programma quadro europeo, con 1.600 proposte di progetti (contro le 600 della Francia e le 1.000 di Gran Bretagna e Germania) presentate nella sezione Idea, dedicata alla ricerca di base. "Ma certamente - ha osservato Mussi - per accedere ai fondi è indispensabile garantire la salute del sistema ricerca italiano".