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Università

Da 200 ricercatori e docenti appello a Napolitano


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Un intervento personale presso il Ministro Mussi e il Governo, "affinché s'instauri un dialogo produttivo con chi fa didattica e ricerca nelle Università e negli Enti, per superare la fase di stallo e attuare in tempi brevi dei provvedimenti condivisi e veramente risolutivi a favore della ricerca scientifica". E' quanto chiedono 200 ricercatori e docenti di vari atenei italiani in un appello al presidente Napolitano. I sottoscrittori del documento sottolineano come i buoni propositi siano rimasti tali: "i fondi, che erano già scarsi, sono diventati drammaticamente insufficienti e le riforme promesse sono tuttora 'imbalsamate' da nuove normative, la cui discussione sta creando una fase di stallo apparentemente senza fine". E per non restare nel vago, i docenti ricordano che la Finanziaria "ha destinato solo 300 milioni di euro alla ricerca pubblica, contro ben 700 milioni assegnati a quella delle imprese" e che "é tuttora ignoto il destino di una parte dei fondi assegnati al Cnr, accantonati dalla finanziaria nel 2007 e mai restituiti". Come se non bastasse - fanno ancora notare - il bando per i progetti ministeriali Prin (Progetti di Ricerca d'Interesse Nazionale) "é al momento bloccato e già in gravissimo ritardo sulla tempistica prevista". Quanto ai concorsi per i 2.000 nuovi posti di ricercatore universitario "dichiarati imminenti in molteplici occasioni, non sono in realtà mai stati banditi, perché ancora si discute sul nuovo regolamento di reclutamento", la "promessa istituzione della terza fascia della docenza langue" e "i concorsi per professore associato e ordinario sono bloccati per effetto della legge Moratti, che è ancora in vigore, malgrado il Governo abbia dichiarato di volerla modificare". Secondo ricercatori e docenti, ormai "passione e dedizione non bastano più". "Se le cose non miglioreranno in tempi brevi - avvertono - non ci resterà che chiudere i laboratori, con gravi conseguenze anche sulla didattica universitaria".