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Università

Gb, su "Second Life" succursali virtuali di università


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - LONDRA, 18 GIU - Dopo i gruppi terroristici, gli agenti dell'FBI e le agenzie stampa, ora anche le università sbarcano su Second Life, il mondo virtuale più gettonato della rete. Secondo quanto riporta oggi il Times infatti, un numero sempre più crescente di atenei inglesi e internazionali vede in questa realtà parallela infinite opportunità di ricerca e apprendimento a distanza ed ha cominciato quindi a 'costruire' le proprie succursali online. All'università di Edimburgo, studenti provenienti da ogni parte del mondo possono prendere parte a seminari di gruppo, ammassati non nelle austere sale dell'ateneo scozzese, bensì raccolti intorno ad un fuoco virtuale su una spiaggia di un'isola di Second Life. A cimentarsi con Second Life è stata anche l'università di Oxford, il cui dipartimento di chimica sta creando un pacchetto di lezioni virtuali che permetterà agli studenti di interagire con molecole delle stesse dimensioni dei loro avatar. "Siamo ancora relativamente agli inizi di internet: capiamo che ha dei potenziali, ma stiamo ancora valutando quale può essere il suo migliore utilizzo", ha affermato Andy Powell, della fondazione di ricerca per l'istruzione Eduserv, che ha appena commissionato uno studio da 450.000 euro sulle opportunità delle piattaforme virtuali. Secondo Powell infatti, mondi come Second Life si stanno rivelando uno strumento sorprendentemente efficace per l'istruzione, in grado di tagliare i costi e rendere possibili cose fino ad ora impensabili. E oltre a rendere molto più pratico ed economico per tutti seguire le lezioni dell'ateneo, il mondo virtuale ha un altro, ben più frivolo, vantaggio: anziché essere trasandati, spettinati e brufolosi, gli studenti possono permettersi, grazie agli avatar creati da loro, di assomigliare tutti a delle veneri e a degli adoni. "Ho il sospetto che molti degli avatar siano più alti, magri e persino più giovani degli studenti del mondo reale", ha dichiarato Sian Bayne, una docente dell'università di Edimburgo che ha confessato di essere rimasta colpita dall'aspetto gradevole di tutti i suoi studenti virtuali.