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Università

Laurea triennale sì, ma per continuare gli studi


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Sindrome di Peter Pan per i laureati triennali: dopo la laurea 8 su 10, per scelta o per necessità affermano di voler proseguire gli studi. E' quanto emerge da un'indagine realizzata da Almalaurea su 185 mila laureati nel 2006 in 41 atenei (120.797 post-riforma e 64.564 pre-riforma). La ricerca, presentata oggi all'università di Siena, segnala che per la prima volta, la consistenza dei laureati di primo livello sopravanza quella dei laureati pre-riforma: 53% contro il 35%.
- L'IDENTIKIT DEI LAUREATI TRIENNALI 'PURI': La riforma, riducendo la durata del percorso di studi, ha contribuito ad abbassare l'età media alla laurea. Fra i quasi 70mila laureati puri (quelli cioé che hanno iniziato e terminato gli studi nell'università riformata) del 2006 censiti, l'età media alla laurea è di 24,2 anni (28 anni prima della riforma) e scende ancora per i laureati in Ingegneria e del gruppo Geo-biologico: 23,2 anni. Il 49,2% si laurea in corso (un valore di cinque volte superiore al 10% che caratterizzava il complesso dei laureati pre-riforma) mentre i fuori corso sono il 51% (90% prima della riforma).
- ESPERIENZE STUDI ALL'ESTERO E STAGE: Se per le esperienze di studio all'estero si registrano timidissimi segnali di ripresa (con programmi dell'Unione Europea hanno studiato all'estero 5,6 laureati su cento, mentre l'anno prima erano 5,2), sono, invece, in crescita sostenuta le esperienze di tirocinio e stage che entrano nel bagaglio formativo di 58 laureati su cento (due punti percentuali più dell'anno passato).
- DOPO LA TRIENNALE: E una volta messa in tasca la laurea? 83 laureati su 100 dichiarano l'intenzione di proseguire gli studi mentre alla laurea specialistica ambiscono 71 laureati su cento. Un'altra indagine svolta da Almalaurea sulla condizione occupazionale di tutti i laureati triennali del 2005 rivela che a un anno dalla laurea il 48,5% lavora, il 43% continua gli studi e il 5% si dichiara alla ricerca di lavoro.
- PRIMI LAUREATI SPECIALISTICI GIUNTI A TRAGUARDO: Sono 10.000 i laureati specialistici "puri", che hanno cioé cominciato e terminato l'intero percorso riformato (3+2) e tra questi oltre il 43% aspira a proseguire gli studi (il 15% con un dottorato di ricerca, il 7% con master universitari e altrettanti con scuole di specializzazione). I laureati specialistici in corso sono l'84,2%, hanno un'età media di 25,6 anni e si laureano con voti molto alti (109,7 su 110 di media). Gli stage coinvolgono 54 laureati specialistici puri su cento e sono più diffuse le opportunità di studio all'estero con programmi comunitari: complessivamente 10,2 su cento (quasi il doppio di quanto accertato fra i laureati puri di primo livello).
- LAUREATI PRE E POST RIFORMA, CHI LAVORA DI PIU': Secondo la definizione classica di occupati adottata da AlmaLaurea, a un anno lavora il 52,4% dei laureati pre-riforma e il 48,5% dei laureati di primo livello. Se invece si pone il confronto a parità di condizioni, ovvero considerando solo i laureati che non lavoravano al momento della laurea e non cercano attivamente lavoro, gli occupati tra quelli di primo livello lievitano al 65% mentre i pre-riforma che lavorano sono il 58%. La molteplicità di indicatori, secondo Almalaurea, porta a concludere che verosimilmente non esistono differenze significative nel tasso di occupazione tra i laureati pre-riforma e quelli di primo livello.