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Ricerca

Parma, al via network nazionale per la sicurezza alimentare


 
 
01 dicembre 2017

(dell' inviata Luisa Gallignani) (ANSA) - PARMA, 19 MAG - La ricerca per l' agroalimentare si mette in rete, per dare più innovazione alle imprese che non se la possono permettere e anche per trovare più finanziamenti, oggi accessibili solo ai grandi gruppi. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi del Consorzio italiano per la ricerca sulla qualità e la sicurezza degli alimenti, tenuto a battesimo a Parma da quattro ministeri (Politiche Agricole, Università e Ricerca, Salute, Sviluppo Economico) con la regia del ministro Paolo De Castro. Il Consorzio - ha spiegato il responsabile delle Politiche Agricole - "non è un nuovo ente e non prevede la fusione di enti. Non c'é la volontà di creare nuovi laboratori, nuovi istituti, nuovo personale. Ma le strutture già esistenti vanno coordinate per permettere loro di fare sistema". Questo network, che unisce pubblico e privato, servirà sia alla ricerca su qualità e salubrità degli alimenti, sia a permettere alle imprese italiane (in gran parte piccole e piccolissime) di partecipare alle gare indette dall' Unione Europea per assegnare fondi alla ricerca, accessibili solo ad aziende o gruppi di grandi dimensioni. Tanto più che ci sono 50 miliardi in sette anni messi a disposizione dal 7/o Programma quadro per la Ricerca Ue a cui l'agroindustria italiana deve potere accedere."Abbiamo bisogno di ricerca e soprattutto di fare massa critica per potere partecipare alle gare internazionali", ha sottolineato De Castro ricordando che "l' Italia soffre di nanismo non solo nelle strutture produttive ma anche in quelle della ricerca". E un comparto come l' agroalimentare, che ha messo a segno performance importanti (nei primi mesi di quest' anno l' export è cresciuto del 17,6%), non può certo essere trascurato. Oggi a Parma, sede dell' Authority alimentare europea (Efsa), nel palazzo della Provincia hanno firmato il protocollo che dà il via al Consorzio De Castro e i sottosegretari alla Salute, Gian Paolo Patta, all' Università e alla Ricerca, Luciano Modica, allo Sviluppo Economico, Marco Stradiotto. Padrone di casa Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia e anche di Europass, l' ufficio di collegamento tra Efsa e Regione Emilia-Romagna che dovrà costituire un gruppo di lavoro per l' avvio del Consorzio. Questo dovrebbe essere operativo al più tardi entro l' anno. Tra i soci fondatori ci sono cinque istituti nazionali di ricerca, le università, la Federalimentare: Istituto Superiore di Sanità, Istituto nazionale per la ricerca sugli alimenti e la nutrizione, stazione sperimentale per l' Industria delle conserve alimentari, consiglio della ricerca agricola, Cnr, Conferenza dei Rettori delle Università italiane, Enea, istituti zooprofilattici sperimentali, Federalimentare. Il suo presidente, Gian Domenico Auricchio ha detto che "il consorzio dimostra che quando istituzioni pubbliche e private si mettono assieme riescono a fare cose di eccellenza. E' molto importante incentivare l' innovazione nell' agroalimentare - ha sottolineato - le imprese ne hanno bisogno per affrontare i mercati internazionali, sempre molto difficili per le aziende di minori dimensioni".