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Università

In Italia solo il 2% degli studenti vive in college


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - In Italia solamente il 2% degli studenti vive in residenze universitarie, mentre un altro 20% risiede in appartamenti e circa il 75% vive in famiglia. D'altra parte, i posti disponibili nelle diverse tipologie di residenze sono non più di 35.000, a fronte di circa 1.800.000 iscritti ad un corso di istruzione superiore. In Gran Bretagna, invece, è il 29% di studenti a risiedere in college, il 12,3% in Germania, il 16,1 % in Francia, l'8,5% in Spagna. Sono questi i dati che emergono dalla ricerca sull'edilizia residenziale universitaria, realizzata dal Politecnico di Milano per contro della cooperativa Nuovo mondo, che gestisce circa 3.500 posti letto e ritiene che servano 2,5 mld di euro per rendere competitivo il nostro paese anche per le residenze universitarie. La ricerca, presentata oggi a Roma, ha esaminato la situazione in cinque paesi europei, Italia compresa. In Francia esiste un organo statale che si occupa di fornire un'abitazione agli studenti e c'é un grande divario tra la domanda e l'offerta di posti nelle residenze universitarie. In Germania non esiste un sistema di campus universitari sebbene solamente il 22,9% degli studenti viva in casa dei genitori. Situazione particolare in Gran Bretagna che ha ben il 29% degli studenti che vive nelle residenze universitarie, i famosi college di tradizione anglosassone. In Spagna il 69% degli studenti universitari vive con i genitori e solo l'8,5% degli studenti vive in residenze studentesche. La ricerca evidenzia una somiglianza tra Italia e Spagna per quanto concerne la natura dei servizi prestati ed il livello delle tariffe: in entrambi i paesi le strutture molto ben attrezzate, dotate in molti casi di un servizio di pensione completa, ma con livelli di tariffe superiori rispetto ad altri paesi. In Inghilterra, Germania e Francia, invece, si può notare un più basso livello di servizi, ma tariffe più accessibili se paragonate al potere di acquisto medio del cittadino. In queste realtà si sono osservate condizioni di accesso meno restrittive, frutto di una offerta di mercato più ampia rispetto a Italia e Spagna. "Purtroppo - ha detto Maurizio Carvelli, amministratore delegato della cooperativa Nuovo Mondo - l'Italia sta pagando, in termini di costi, un forte ritardo rispetto ad altri Paesi, che ci hanno preceduto nello sviluppo di strutture residenziali universitarie, collegi e campus. Per rimettere in pari il nostro Paese ci vorrebbe una spesa di 2 miliardi e mezzo di euro".