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Ricerca

In Friuli una sede dell'Istituto europeo di tecnologia?


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - TRIESTE, 2 MAG - Il Friuli Venezia Giulia si candida ad ospitare una sede dell'Istituto europeo di tecnologia quando questo progetto prenderà vita: lo ha reso noto l'assessore regionale alla Ricerca e Università, Roberto Cosolini, dopo che il ministro Fabio Mussi ha annunciato, oggi a Roma, il primo via libera da parte dei ministri della ricerca Ue alla costituzione della rete di centri scientifici europei, che dovrebbe avere fra le priorità gli studi climatici. Il presidente della Regione, Riccardo Illy - ha riferito Cosolini - ha peraltro già inviato una lettera al presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso, nel quale è stato manifestato l'interesse per l'iniziativa. "L'istituto - ha precisato Cosolini, interpellato dall'ANSA - non avrà una sola sede ma si baserà su una rete di cosidette 'Comunita' della conoscenza e dell'innovazioné. Noi sicuramente ci candideremo". Una candidatura che verrà rinnovata quando la costituzione dell'Istituto europeo di tecnologia verrà formalizzata dopo l'ok da parte del Consiglio europeo. "Ci saranno dei bandi delle procedure pubbliche, non si viene selezionati per autocandidatura. Sicuramente - ha aggiunto l'assessore - cercheremo di essere dei punti di riferimento per una 'community'".

Primo via libera alla nascita dell'Istituto europeo di tecnologie, che metterà in rete i vari centri europei e avrà tra i primi temi all'attenzione degli scienziati Ue proprio quello dei cambiamenti climatici e le energie. La proposta, avanzata dal ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi, è stata accolta dal consiglio dei ministri della Ricerca dell'Unione europea, svoltosi nei giorni scorsi in Germania. Ad annunciarlo lo stesso ministro Mussi, in occasione della presentazione della Fiera internazionale dell'editoria scientifica Fest in programma a Trieste dal 17 al 20 maggio. "La proposta italiana - ha spiegato Mussi - è stata che l'Istituto diventasse una 'rete', ovvero un soggetto che mette in rete quello che c'é di meglio in Europa in termini di ricerca e innovazione tecnologica, scegliendo dei grandi comparti; il primo è quello dei cambiamenti climatici e energia. La proposta - ha proseguito il ministro - che andrà al Consiglio dei primi ministri europei, è dunque che nasca l'Istituto europeo di tecnologia, per mettere in rete i centri Ue, e che il primo ambito trattato sia il clima". "Ho fatto questa proposta - ha sottolineato Mussi - perché penso che la questione dei cambiamenti climatici sia la più grande sfida scientifica e tecnologica del nostro tempo, su cui bisogna investire risorse finanziarie e umane. Se l'idea verrà definitivamente accolta - ha detto - l'Istituto potrebbe partire con una dotazione di 300 milioni di euro e con un finanziamento nei prossimi sette anni di due e miliardi e mezzo di euro, mentre la sede non è ancora decisa".