(ANSA) - ROMA, 26 APR - E' super la ricerca italiana: questa settimana ben 5 lavori pubblicati sulle pagine della più prestigiosa rivista scientifica mondiale, l'americana Science, vedono tra gli autori scienziati italiani.
"Segno della qualità della nostra ricerca, nonostante tutti i suoi problemi di finanziamenti, strutturali e organizzativi e il basso numero di ricercatori - dichiara il genetista Giuseppe Novelli della seconda Università di Roma Tor Vergata - visto che pubblicare su Science non è affatto facile e che su 100 articoli presentati alla rivista solo 5-6 sono in media accettati per la pubblicazione". Non è rara la firma italiana su lavori che escono su riviste di prestigio come Science, spesso purtroppo si tratta anche di nomi italiani emigrati in paesi dove fare ricerca è più facile, come gli Usa.
Ma stavolta il Bel Paese ha fatto proprio il pieno con ben 5 lavori sullo stesso numero. Si tratta dello studio sul cancro al polmone: ricercatori leader nel mondo come gli americani dei mastodontici e ricchissimi centri di ricerca di Boston si sono infatti avvalsi della preziosissima collaborazione di Federico Cappuzzo dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano per scoprire i meccanismi della farmaco-resistenza del cancro.
C'é poi la scoperta, grazie Luca Basino e Alessio Maiolica dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano diretti da Michele Pagano della Università di New York, di un nuovo ingranaggio genetico dell'orologio naturale del nostro corpo. E ancora un'importante risultato della ricerca di base sul funzionamento dei neuroni, la scoperta della proteina 'camallo', messo a segno da Chiara Collesi e Ottavio Cremona della Fondazione IFOM Istituto Firc diOncologia Molecolare e Università Vita Salute San Raffaele diMilano, diretti da Pietro De Camilli dell'Istituto Howard Hughes Medical presso New Haven.
E non è finita: due studi internazionali che vedono tra gli autori Stefano Casola della Fondazione IFOM di Milano ed Elena Vigorito a Cambridge hanno individuato nuove molecole cruciali nel 'management' del sistema immunitario, i microRna, mai noti finora in questo ruolo; e il paper firmato anche da Maria Riparbelli e Giuliano Callaini dell'Università di Siena su un'importante struttura della cellula, il 'centriolo'.
"E' un grande risultato - sostiene Novelli - tanti lavori tutti su un unico numero di Science, la loro presenza su questa rivista altamente selettiva dice che sono articoli di valore". E questo ci fa onore perché l'Italia è un paese con pochi ricercatori, solo 3000 gli strutturati e tanti, troppi, precari. "L'Italia - prosegue Novelli - come numero di pubblicazioni é al terzo posto mondiale, essere così presenti su Science significa non solo quantità ma anche qualità". "Nonostante tutto - conclude Novelli - ovvero malgrado si cambiano ogni 2-3 anni lo statuto dei ricercatori e i metodi di selezione, nonostante la carenza di finanziamenti. Se cambiassero queste condizioni saremmo i primi".