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Università

Ad "Agenzia" affidata anche valutazione ex-post

I sindacati: "A patto che sia realmente indipendente"

 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 9 MAR - L'Agenzia nazionale di valutazione dell'università e della ricerca potrà svolgere anche funzioni di valutazione ex post della qualità del reclutamento del personale docente e di ricerca delle università e degli enti di ricerca.
Lo stabilisce la bozza del regolamento che disciplina il funzionamento dell'Agenzia (Anvur) che sarà presentato la prossima settimana ai sindacati e alle organizzazioni della docenza prima di approdare in consiglio dei ministri. 'Missione' dell'Agenzia, che avrà sede a Roma, è quella di promuovere la qualità del sistema italiano delle università e della ricerca. Lo farà valutando appunto il lavoro svolto dai singoli atenei (é prevista la stesura di un Rapporto biennale sullo stato del sistema). E, dopo, proporrà al ministro dell'Università parametri di ripartizione per l'allocazione delle quote dei finanziamenti statali legati alla qualità dei risultati mostrati da università ed enti.
L'Agenzia, che stabilisce pure il costo standard degli studenti universitari, al ministro segnalerà anche le situazioni di eccellenza per l'assegnazione di quote aggiuntive premiali annuali del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) e di criticità per attuare appositi programmi di rientro. L'Anvur dialogherà con gli organismi scientifici internazionali e sarà dotata di un comitato di esperti, italiani e stranieri, con funzioni di consulenza. Nel suo lavoro di valutazione dei corsi di studio e delle strutture di ricerca l'Agenzia terrà anche conto dei fattori contestuali: risorse finanziarie e infrastrutturali rese disponibili nel tempo, risorse umane presenti, contesto socio-economico, preparazione degli studenti all'atto dell'immatricolazione nel corso di studio.
Sempre all'Agenzia spetta il compito di determinare i requisiti, quantitativi e qualitativi, per l'istituzione di nuovi atenei nonché per l'attivazione di tutti i corsi di studio universitari, compresi dottorati di ricerca e master. A capo dell'Agenzia ci sarà un Presidente, eletto dal Consiglio direttivo al suo interno. Il Consiglio sarà formato da 7 persone scelte fra personalità, anche straniere, "di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca"; i componenti resteranno in carica 5 anni e non potranno essere rinominati. Le disposizioni transitorie del provvedimento (18 articoli) prevedono che l'Agenzia assorba funzioni e personale dei soppressi Comitati per la valutazione del sistema universitario e della ricerca. 

Ben venga la valutazione degli atenei ma - dicono i sindacati in vista del varo del provvedimento che disciplina il funzionamento dell' Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) - l'Agenzia deve essere davvero indipendente e stare attenta a non accentuare il divario tra chi potrà fare perché ricco di fondi e chi farà sempre meno perché privo di risorse. "L'aspetto più delicato collegato con l'Anvur - afferma Antonio Marsilia, segretario generale della federazione Cisl Università - non è la valutazione di per sé. Il vero problema - continua Marsilia - è che le valutazioni della costituenda Anvur devieranno flussi di risorse, andando a incidere sulle possibilità di sviluppo delle Università. Si rischia di creare un divario sempre più netto tra chi potrà fare perché ricco di fondi e chi farà sempre meno perché privo. Più che favorire la nascita di poli di eccellenza si andranno a radicalizzare i ritardi. Nessun recupero, nessun riscatto solo una morte lenta". "La carenza di risorse, e chi opera nelle università lo sa bene, crea solo inefficienza" aggiunge Marsilia secondo il quale "va fatta una premessa ulteriore: i meccanismi e le procedure di valutazione devono essere chiare e trasparenti" perché il rischio è quello di "creare un potere centralizzato che potrebbe essere suscettibile alle lusinghe della politica minando, nei fatti, l'esercizio dell'autonomia universitaria". La flc-Cgil auspica che l'Agenzia sia davvero indipendente e che la valutazione "sia pervasiva e si accompagni a un sistema di incentivi per le istituzioni virtuose e di penalizzazioni per quelle che non rispettino i parametri di qualità ed efficienza dei risultati".
"Di fronte alle reiterate critiche sul funzionamento degli atenei e degli enti di ricerca l'unica risposta seria, non demagogica e non fuorviante - afferma il segretario generale, Enrico Panini - è la piena assunzione di responsabilità da parte di chi opera in tali istituzioni e da parte dei decisori politici per verificare, valutare e misurare i risultati delle azioni che vengono intraprese con fondi pubblici. Gli interventi di rinnovamento e implementazione del sistema vanno comunque sostenuti - prosegue il sindacalista - con fondi adeguati, evitando, come avvenuto nel passato, la pratica della riforma a costo zero".