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Università

Ministero a Galan: nessuno stop a nuovi atenei


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Il divieto "di istituire e attivare facoltà o corsi di studio in comuni diversi da quelli ove l' ateneo ha sede legale o amministrativa" previsto dalla legge Finanziaria "non riguarda la razionalizzazione di facoltà esistenti, che non produca la creazione di nuove sedi, né la costituzione di nuove università ".Lo precisa il ministero dell'Università e della ricerca, rispondendo alle dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, Galan, sulla "ipotizzata costituzione di un Politecnico dell Italia del nord-est, per effetto della fusione di più facoltà tecniche delle Università del Veneto". "Per queste due ipotesi la legge prevede procedure e verifiche di ammissibilità del tutto diverse e non interessate dal divieto della legge finanziaria" chiarisce ancora il ministero, che spiega come la finalità del divieto contenuto nel comma 653 dell' art. 1 della legge finanziaria "é chiaramente quella di impedire la proliferazione di facoltà e corsi, in sedi decentrate, da parte di università già esistenti".

Il contenzioso tra il ministero e il presidente della Regione Veneto era nato in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Padova, quando il ministro Mussi ha affrontato il nodo del Politecnico veneto, un progetto di federazione tra le facoltà di Ingegneria di Padova, Venezia e il corso di laurea in Ingegneria dell'informazione di Verona. Nel suo discorso Galan aveva infatti contestato il comma 653 della Finanziaria, che secondo il governatore del Veneto bloccherebbe la possibilità di dare vita al Politecnico veneto. Il ministro ha risposto "qui non stiamo parlando del trasferimento da una università ad un'altra ma di una rete di facoltà, quindi nulla osta alla sua creazione", ma la sua replica ha suscitato la reazione dalla platea del presidente Galan, il quale, a margine dell'inaugurazione, ha annunciato un ricorso alla Corte Costituzionale sulla legittimità del comma su cui si è scontrato con il ministro Mussi.