ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
In breve
Unione europea

Agenda di Lisbona, Italia tra i paesi "pigri"


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 26 FEB - La settima edizione del 'Lisbon Scorecard' (il VII Rapporto sullo stato dell'Innovazione in Europa) del Centre for European reform - presentata oggi in anteprima a Roma, presenti il vicepremier Francesco Rutelli e il ministro per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta - mostra come alcuni paesi dell'Unione Europea siano in una posizione che consente loro di beneficiare della globalizzazione, mentre altri rischiano di uscirne sconfitti. I Paesi del Nord vantano il più alto tasso di occupazione di tutta l'Unione, i settori high-tech più competitivi e il miglior sistema di protezione sociale. La Danimarca e i Paesi Bassi - unici Stati membri Ue in grado di unire alti livelli di produttività ad un numero elevato di posti di lavoro - sono gli 'eroi' della graduatoria di quest'anno. In Francia, Germania ed Italia, si evidenziano alcuni progressi degni di nota, ma ancora molto lenti. I Paesi dell'area mediterranea, insieme ad alcuni dei Paesi dell'allargamento che si sono uniti all'Europa nel 2004, sono invece i 'pigri' dell'Ue. La Polonia viene considerata tra i 'cattivi', così come la Grecia, che ha sprecato molte delle opportunità che le sono derivate dall'essere uno stato dell'Ue da più di 20 anni. La 'Lisbon Scorecard' di quest'anno mette inoltre in evidenza come l'Agenda di riforme europea rimanga tuttora valida. In base alla revisione del processo di Lisbona del 2005, l'Unione Europea sta rinnovando le sue regole per la competitività, incoraggiando l'innovazione e gli start up; si sta dirigendo verso una fase successiva del processo di integrazione dei mercati finanziari e sta rivedendo la sua politica energetica per assicurarsi il rifornimento di energia e il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto per affrontare il problema del cambiamento climatico. Secondo il documento, l'Italia deve proseguire le riforme per evitare un declino della sua prosperità. Il principale problema rimane una produttività bassa, che riflette una scarsa innovazione. Per un'economia prevalentemente industriale, le spese in ricerca e sviluppo sono drammaticamente inferiori a quelle dei principali partner. Se da un lato l'impegno del governo Prodi nella recente liberalizzazione e l'introduzione di una maggiore concorrenza per il bene del consumatore sono valutate positivamente, dall'altro il governo italiano viene ammonito sulla necessità di controllare di più il deficit pubblico e di investire di più nei settori dell'istruzione e delle infrastrutture.