ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
In breve
Ricerca

Primo spin-off universitario diventa azienda

Nasce da Università di Ferrara e svilupperà farmaci per dolore

 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - MILANO, 20 FEB - Per la prima volta in Italia, la ricerca universitaria pubblica salta l'ostacolo e genera un' azienda indipendente che si colloca nel mercato. E' nata così PharmEste, spin-off dell'Università degli Studi di Ferrara, che si dedica alla ricerca e allo sviluppo di farmaci col supporto finanziario di investitori istituzionali, italiani ed esteri, che hanno finanziato lo sviluppo del business secondo le più moderne logiche del venture capital. L'università cede a PharmEste cinque brevetti su altrettanti principi attivi promettenti, tre ricercatori a tempo pieno, quattro con contratto e tre consulenti scientifici di alto livello. A costoro si è recentemente affiancato un management proveniente da gruppi farmaceutici internazionali. Partner iniziale di questa avventura è stata Z-Cube, corporate venture di Zambon, attiva nel settore scienze della vita. Le altre società dell'accordo sono Quantica SGR, Zernike Meta Venture e State Street Global Investments. PharmEste, presentata questa mattina a Milano, è dotata di un primo finanziamento di 3 milioni di euro e opererà con una propria struttura di ricerca, laboratori e un management dedicato allo sviluppo del portafoglio brevetti, prodotti e progetti a forte contenuto innovativo nel campo del dolore neuropatico: come quello della neuropatia diabetica, quello della neuralgia post-erpetica (quello che lascia il Fuoco di Sant'Antonio) o il più comune, ma doloroso, mal di schiena. "Il dolore neuropatico - afferma l'amministratore delegato della nuova azienda, Mario Faravelli - oggi affligge più dell' 1% della popolazione mondiale, e qualcosa come 7 milioni di persone solo nei Paesi sviluppati, tra Usa, Europa e Giappone. Ma non ha un farmaco specifico: i trattamenti più usati sono i comuni analgesici o un antiepilettico che ha dimostrato qualche attività, ma deve essere somministrato più volte al giorno". "Il mercato dunque c'é - aggiunge Faravelli - anche se anche i grandi colossi multinazionali (da Glaxo a Pfizer) stanno già studiando farmaci specifici. Ma le molecole da cui partiamo hanno già dimostrato un'attività di gran lunga superiore ai farmaci attuali e sono allo stesso livello, se non più avanti di quelle in via di sperimentazione presso le multinazionali". "Queste prospettive - per Faravelli - attireranno altri investitori. E in ogni modo, la nostra ricerca potrà contare su circa 20 milioni alla fase 3 della sperimentazione: i 3 milioni iniziali diventeranno 6 fra 15 mesi, all' inizio della fase 1 (che verifica la non tossicità); alla fase 2 (verifica dell' efficacia) ne verranno stanziati il doppio (12 milioni), per giungere alla fase 3 (la sperimentazione clinica) con circa 20. Entusiasta dell'iniziativa, che lo coinvolge di persona per la responsabilità di aver disposto personalmente di brevetti dell'università pubblica, Patrizio Bianchi, rettore dell'ateneo ferrarese, che ha già prodotto 15 spin-off (in diversi settori, dalla biotecnologia alla cosmetica, dal settore ambiente all' elettronica) che portano all'Università profitti per qualcosa come 500 milioni di euro l'anno. "Ma questo è il primo spin-off accademico - afferma - che fa il salto e diventa azienda. E sarà - conclude - uno straordinario driver per l' intera università italiana!".