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In breve
Bioetica

"Etica indichi finalità a scienza"


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Di fronte ai continui progressi della scienza, compito dell'etica è quello di "indicare a questa una finalità, un'orientamento di senso che vada in direzione del bene umano". Lo ha detto Francesco D'Agostino, presidente onorario del comitato nazionale per la bioetica, intervenendo all'incontro tenutosi questa sera presso l'Ambasciata di Francia a Roma, sul tema "quale etica di fronte ai progressi della scienza?". Secondo D'Agostino la situazione culturale oggi è contraddistinta da un paradosso: mentre infatti il sapere scientifico "continua a progredire", gli scienziati "spesso non sanno come utilizzare questo sapere". Il problema, sempre secondo D'Agostino, "é perciò quello di semantizzare il sapere scientifico, dandogli una svolta antropologica". Oggi "tutti gli scienziati patiscono una erosione di senso, esposti come sono al rischio di togliere la valenza semantica alla loro ricerca", ha concluso D'Agostino. All'incontro, moderato dall'epistemiologo e consigliere Rai, Angelo Maria Petroni, ha partecipato anche il bioeticista francese Axel Kahn, direttore dell'istituto Cochin di Parigi. Ad una domanda sul tema del testamento biologico e sul modo in cui viene affrontato in Francia Kahn ha detto che il dibattito in Francia "come in Italia è molto aperto" ma non c'é ancora un regolamento in proposito. Secondo Kahn "la questione del testamento biologico va ridotta a quella del suicidio assistito, unica forma che si potrebbe ammettere su richiesta del paziente". Ma Kahn ha anche aggiunto che è "raro che ci possa essere una richiesta autentica del paziente in tal senso, perché la grande maggioranza dei pazienti che fanno questa richiesta è vittima di un vuoto esistenziale ed è stato spesso abbandonato dai propri famigliari". D'Agostino e Kahn hanno comunque condiviso "forti elementi di consonanza" sul concetto di bene comune e ricordato una citazione di Pascal secondo il quale "non si conoscono veramente le cose se non si è in grado di amarle" e questo secondo D'Agostino "vale anche per la conoscenza scientifica, riesce davvero a conoscere solo colui che da valore alla conoscenza".