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Ricerca

Valutazione, Infm tra realtà italiane più dinamiche


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - ROMA, 14 FEB - L'Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM) è una delle realtà "più dinamiche della ricerca italiana fondamentale e applicata". E' quanto emerge dalla relazione finale relativa agli anni 2001-2003 svolta dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR) e consegnata nei giorni scorsi al ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi.
L'indagine ha coinvolto 102 strutture fra università ed enti di ricerca pubblici e privati e ha esaminato l'INFM per quanto riguarda le aree delle scienze fisiche e delle scienze e tecnologie dei nano/micro sistemi: i prodotti presentati (fra cui articoli apparsi su riviste, brevetti e libri) sono stati in molti casi giudicati "eccellenti" dal Comitato. Nel settore della fisica applicata, della materia condensata e della scienza dei materiali, in particolare, il Comitato di valutazione per l'area di scienze fisiche ha segnalato che il 70% delle pubblicazioni presentati da INFM, 158 in tutto, ha ottenuto una valutazione di eccellenza. "Per quanto attiene l'Area di scienze fisiche - ha sottolineato il rapporto - l'INFM mostra un grado di proprietà dei prodotti eccellenti al di sopra della relativa media nazionale di Area, suggerendo una possibile condizione di leadership scientifica dell'Istituto nell'Area stessa". La relazione ha posto inoltre l'accento sulla valorizzazione dei risultati applicativi considerando in particolare brevetti, gestione della proprietà intellettuale, spin off e partnership. Dei 21 brevetti dell'INFM esaminati, otto sono stati giudicati "eccellenti" e in generale la gestione di questo settore è stata valutata "ampiamente positiva" e l'indice di economicità della gestione brevettuale è risultato il più alto fra gli enti esaminati. Dall'indagine del CIVR è emerso inoltre che l'INFM è compreso tra le prime otto strutture che concorrono a realizzare il 50% del numero complessivo dei brevetti depositati nel triennio e tra le prime nove che realizzano il 50% di tutti brevetti depositati all'estero. "Nel triennio 2001-2003 l'INFM da solo copriva oltre il 30% delle attività di valorizzazione applicativa degli enti di ricerca italiani valutati - ha sottolineato Elisa Molinari, responsabile dell'INFM-CNR - e oltre l'11% del totale riferito all'insieme degli enti valutati e delle università. Un risultato che segnala la qualità della comunità scientifica italiana di fisica della materia e il ruolo che deve poter svolgere nel quadro del VII Programma Quadro della Unione Europea".