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S.Anna di Pisa, 20 anni di eccellenza


 
 
01 dicembre 2017

(ANSA) - PISA, 13 FEB - L'Università può fare da apripista per l'internazionalizzazione del Paese ma deve smettere di essere autoreferenziale perché, oggi, l'internazionalizzazione non è più possibile farla a distanza: "ci vuole una presenza diretta nelle stesse realtà straniere".
Riccardo Varaldo, presidente della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, è convinto che questa é la nuova "missione" per il mondo universitario. Proprio domani, 14 febbraio, il Sant'Anna compie 20 anni. Un compleanno che Varaldo ama collegare al passato, ai 56 anni precedenti quando nei locali dell'antico monastero c'era il 'Collegio', creato come affiancamento della Normale e gestito dall'Ateneo pisano. In realtà il suo lancio come Scuola d'eccellenza risale proprio al 14 febbraio 1987 "quando, tra i primi in Italia, abbiamo saputo 'acchiappare' il treno della ricerca. Un treno che fin dall'inizio non è rimasto attaccato ai soli finanziamenti statali, abbiamo capito che era pericoloso far dipendere la nostra attività solo dai finanziamenti ministeriali, come si usava, e ci siamo messi a fare un altro mestiere", spiega Varaldo. Il riferimento è ai bandi di finanziamento europeo, "ci siamo dovuti allenare a partecipare", che poi hanno avuto un "effetto di trascinamento per le imprese italiane e non solo, che sono diventate nostre partner, facendo squadra fino a vincere i bandi e imparare a gestire progetti e risorse". La capacità di rendersi sufficientemente autonomi ha avuto due risultati: da una parte la creazione, fin dagli anni '90, di societa' spin-off (oggi sono 20) e l'acquisizione di brevetti internazionali; dall'altra il saper guardare all'estero cercando nuovi sbocchi in Asia e nei Paesi emergenti. Cina, India, Giappone, Emirati arabi sono solo alcuni dei Paesi con i quali il Sant'Anna ha ormai contatti costanti.